Con la scuola, cominica anche la corsa alla scelta delle attività extrascolastiche per i bambini. Non a caso ho utilizzato il termine “corsa”: questa ricerca è spesso lunga e improduttiva e non di rado diventa fonte di stress sia per le mamme che per i bambini… Come orientarsi nell’offerta sempre più ampia e, soprattutto, quali criteri seguire nella scelta?

A chi spetta la scelta dell’attività sportiva?

Partiamo dal presupposto che sotto gli 8-9 anni di età è opportuno che sia un genitore a scegliere l’attività per il proprio figlio: sia perché dev’essere compatibile con le possibilità familiari e organizzative, sia perché è il genitore ad avere una prospettiva migliore su cosa è più opportuno per i propri figli.

Malgrado questo, qualora non ci siano delle precise indicazioni mediche, non sarebbe sbagliato pensare che l’attività sportiva debba essere in primo luogo un piacere, uno spazio di gusto e cura verso i propri desideri.

Assecondare i bambini che hanno le idee chiare

Per molti bambini è così: hanno le idee molto chiare verso ciò che orienta le loro passioni, ed il rischio di non assecondarle è che svolgano male e con scarsi risultati le attività (anche costose) che i genitori propongono loro.
Perché, c’è da dirlo, non sono pochi i genitori che desiderano per i propri figli la realizzazione in un campo che è lo stesso della loro infanzia, o al contrario, quello che loro non hanno potuto realizzare, oppure quello che è più in voga al momento, e nel quale desidererebbero che il bambino eccellesse.

Orientare al meglio i bambini piccoli e introversi

Con i bambini più piccoli o più introversi è necessario uno sguardo attento e sensibile che sappia dosare l’equilibrio tra il nuovo, che comporta allargare i propri orizzonti, ed il vecchio, che rappresenta il gusto di fare bene e meglio ciò che ci piace.

Sarà possibile allora pensare di offrire al bambino la possibilità di sperimentare discipline diverse, o per brevi periodi o cambiando di anno in anno: saranno i bambini stessi ad esprimere il loro gradimento, tenuto conto che essere costretti a svolgere una disciplina sarebbe faticoso e controproducente.

Non dimentichiamo poi che i gusti (e il carattere) cambiano rapidamente in bambini molto piccoli, quindi dobbiamo mettere in conto i possibili ripensamenti, anche repentini, che si possono verificare.

L’importanza del “contesto”

Non dimentichiamo, infine, che ciò che rende costruttiva un’attività non è soltanto la “tecnica”, ma anche e soprattutto l’ambiente in cui si svolge il feeling che il coach è in grado di stabilire con il bambino e con il gruppo. Questo non è trascurabile nella misura in cui un ambiente “piacevole” renderà tale anche un’attività esterna alla propria zona di comfort, mentre una relazione difficile con allenatore e compagni renderà impegnativo anche il proprio sport preferito, vanificandone il potenziale di sviluppo.

4 consigli per scegliere bene l’attività extrascolastica

In sintesi, per scegliere bene l’attività extra-scolastica per i nostri figli:

  1. interpelliamoli, cercando di cogliere i loro desideri
  2. consideriamo se è il momento giusto per proporre loro qualcosa che li spinga oltre il terreno conosciuto (diversamente, attendiamo)
  3.  offriamo loro periodi e attività “di prova”, tra cui porter scegliere
  4. diamo estrema importanza alla selezione dell’ambiente relazionale (contesto, allenatore, gruppo).

E infine, sebbene la partecipazione allo sport sia importante, lo sport non è per tutti. Non allarmatevi se il bambino non riesce a trovare la propria disciplina preferita, dategli tempo e proponetegli attività ricreative che possano essere più consone al suo carattere e ai suoi gusti, almeno finché non maturerà le sue preferenze sportive.