Il dolore pelvico cronico interessa 1 donna su 3.

Ma solo 1 su 10 ha ricevuto una diagnosi (Dati Onda 2019).

Il 22% delle donne che ne soffre si sente a disagio e il 9% si dichiara addirittura esausta.

Come si manifesta il dolore pelvico

La malattia ha un considerevole impatto sulla qualità della vita di una donna che ne è affetta. Il dolore pelvico cronico è fortemente invalidante.

Inoltre, purtroppo è una patologia che spesso viene sottovalutata sia dalle donne che ne soffrono che dagli stessi medici.

Come dichiara Francesca Merzagora, Presidente di Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna:

“Persiste ancora oggi un gap culturale legato al dolore che fa sì che questo sia sottovalutato e sottratto.

Si considera ancora quasi normale o fisiologico che una donna provi dolore a causa di un problema ginecologico.

Il mancato riconoscimento sociale del dolore cronico come patologia vera e propria, grave e invalidante è responsabile di un ulteriore aggravio del vissuto delle pazienti”.

Quando preoccuparsi

Il dolore è descritto come fastidioso, lancinante e assillante.

Il dolore pelvico si definisce cronico quando persiste, con costanza o ricorrenza ciclica, per oltre sei mesi.

Si tratta di una problematica diffusa tra le donne (si stima che ne soffra 1 donna su 4 tra i 18 e i 50 anni) e che rappresenta una delle principali cause di visita ginecologica.

Le cause

La diagnosi di dolore pelvico è generalmente per esclusione. Non sempre esiste una sola causa. Spesso si è in presenza di più cause.  Il dolore può, infatti, essere espressione di patologie di pertinenza ginecologica e non, poiché la pelvi accoglie non soltanto gli organi dell’apparato riproduttivo, ma anche urinario, gastroenterico, muscolo-scheletrico e nervoso.

Quando il dolore diventa cronico, si crea come un “cortocircuito” a livello delle strutture nervose deputate alla sua elaborazione, responsabile dell’auto-mantenimento della sensazione dolorosa.

Il dolore si trasforma così in vera e propria malattia, diventando un inseparabile compagno di viaggio, pervasivo in tutti gli ambiti della vita, affettivo-familiare, socio-relazionale e lavorativo della donna.

dolore pelvico

Come si cura

È fondamentale rivolgersi a strutture specializzate, gestite da équipe multidisciplinari, composte da diverse e specifiche figure professionali tra loro complementari, in grado di cogliere, attraverso un approccio globale, tutti gli aspetti che la complessità di questa patologia tende a generare, di indagare tutte le possibili cause e di individuare le misure terapeutiche più indicate.
La scelta della terapia dipende dal tipo specifico di dolore, dalla sua gravità e dal successo delle terapie eventualmente impiegate in precedenza.

Nel caso in cui il dolore cronico sia sostenuto da una patologia di base, parte del programma terapeutico dovrà essere indirizzato al trattamento specifico della malattia che potrà essere di tipo farmacologico o chirurgico.

Venendo alle soluzioni terapeutiche per il controllo del dolore, il panorama delle possibilità è molto ampio:

  • comprende farmaci,
  • tecniche di “intervento” sulle strutture nervose (neurostimolazione, neuro lesione, neuromodulazione, blocchi nervosi),
  • fisiochinesiterapia
  • terapia psico-comportamentale e sostegno psicologico in considerazione della componente emozionale del dolore e delle importanti conseguenze psichiche.

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Alcuni consigli

Sul sito web di Onda trovate le strutture sanitarie a cui rivolgervi e un pratico prontuario per i primi dubbi e perplessità.

C’è inoltre uno strumento che può essere utile per monitorare il dolore. Si tratta del  “Diario mensile del dolore pelvico femminile”. Va compilato giornalmente per almeno tre mensilità. In questo modo si registrano in modo sistematico il o dolore e i diversi aspetti che lo accompagnano e può essere presentato poi al proprio medico.

La finalità del diario è quella di rendere più agevole il dialogo medico-paziente e di migliorare la comunicazione del dolore, spesso complicata dal disagio avvertito e dalla difficoltà di trovare le parole più corrette.