Questa settimana si celebra la Settimana Mondiale dell’allattamento materno e noi scegliamo di occuparci di un aspetto particolare: la contraccezione durante l’allattamento.

Proprio nelle scorse settimane il Ministero della Salute ha pubbliacato un prontuario molto utile che contiene tutte le indicazioni da seguire nella scelta di un metodo contraccettivo quando si allatta perchè è importante che la contraccezione non influisca negativamente sulla qualità e sulla quantità della produzione del latte materno.

Perchè il fatto che non si abbiamo mestruazioni nei mesi successivi al parto non significa che non si possa rimanere incinta.

L’allattamento al seno riduce la fertilità della donna, ma non rappresenta un metodo contraccettivo.

Quindi per le neomamme che non vogliono intraprendere subito una ulteriore gravidanza consigliamo di proseguire nella lettura…

Contraccezione durante l’allattamento: i metodi

  • Il preservativo maschile e femminile: può essere usato liberamente dopo il parto durante i primi rapporti sessuali perchè non provoca nessuna controindicazione sull’allattamento.
  • Il diaframma vaginale: è un metodo contraccettivo che non influisce sull’allattamento quindi molto consigliato ma per poterlo installare occorre aspettare almeno sei settimane dal parto perché l’utero deve tornare ad avere le sue dimensioni normali.
  • La pillola: nei primi sei mesi durante l’allattamento l’estrogeno presente nella pillola estro-progestinica, può incidere negativamente sulla quantità del latte materno e causare una riduzione della sua quantità, per questo è meglio assumerla solo successivamente.
  • I metodi naturali (Ogino Knaus, Billings, temperatura basale,) possono essere utilizzati solo nel momento in cui si stabilizza il ciclo mestruale e sotto il controllo di uno specialista.
  • La contraccezione di emergenza: la cosiddetta pillola del giorno dopo può essere assunta solo sotto controllo medico e a partire aleno da 3 settimane dal parto.

Per maggiori informazioni il vademecum del Ministero della Salute e soprattutto chiedete consiglio al vostro ginecologo e alle ostetriche.