Il sonnambulismo è un disturbo del sonno abbastanza comune dell’infanzia e nell’adolescenza soprattutto tra i maschi. E’ caratterizzato da una notevole famigliarità e nella grande maggioranza dei casi tende a risolversi in modo spontaneo con la crescita senza alcuna conseguenza o effetto sulla salute psichica e fisica del bambino.

Le cause che lo determinano risultano in realtà ancora sconosciute ma, al di là della evidente componente genetica, proprio il fatto di connettersi a una fase dello sviluppo ha spinto molti studiosi a pensare che l’immaturità del sistema nervoso caratteristica dell’infanzia, costituisca uno dei principali fattori all’origine del disturbo.

Tra le diverse ipotesi elaborate al riguardo, comunque, una delle più accreditate associa il sonnambulismo a una problematica relativa ai meccanismi della soglia del risveglio. In pratica risulterebbe correlato a una difficoltà nel coordinare i centri nervosi che regolano il passaggio dal sonno alla veglia.

Quali sono i segnali a cui prestare attenzione?

Il bambino, durante lo stato di incoscienza, svolge alcune attività motorie. Tra quelle più comuni che possono presentarsi singolarmente o combinate, rientrano sedersi sul letto, alzarsi, camminare, vestirsi e svestirsi, mimare il gesto di lavarsi, aprire e chiudere porte e finestre, spegnere e accendere la luce. Questi gesti vengono effettuati a occhi aperti ma in totale assenza di consapevolezza. L’episodio ha una durata compresa tra 1 e 15 minuti e, una volta conclusosi, il piccolo si ricorica e dorme fino a mattina senza conservare alcun ricordo di quello che è successo.

Cosa fare?

E’ sempre bene informare il pediatra. Ne corso dell’episodio poi è consigliabile seguire alcuni accorgimenti.

  • Evitare di svegliare il piccolo che sta attraversando uno stadio profondo del sonno e potrebbe reagire agitandosi.
  • Cercare di riaccompagnarlo a letto ma senza forzarlo troppo e, se resiste, camminare un po’ al suo fianco prima di farlo coricare.
  • Organizzare la sua cameretta in modo da prevenire ogni incidente e, in particolare, evitare letti a castello e scale (se ci sono vanno bloccate utilizzando un apposito cancelletto) e applicare a porte e finestre chiusure di sicurezza per impedire al bambino di aprirle durante il sonno.
  • Rivolgersi a un esperto se il disturbo risulta molto intenso e si associa ad altri problemi (ansie, fobie o enuresi, cioè la tendenza a bagnare il letto).

In ogni caso nei bambini andrebbe sempre evitato il ricorso ai farmaci che si usano di frequente negli adulti (in genere, psicofarmaci)

[nggallery id=54]

Immagini:
thesafetysleeper.com
neurobranches.chez-alice.fr
hubpages.com