[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=zVu9eawb1QY[/youtube]

Meno di un mese fa abbiamo parlato dell’iniziativa Earth Hour, l’ora della terra, promossa dal WWF. Il 22 aprile è stato invece Earth Day, il giorno della terra, iniziativa sostenuta da Greenpeace. Il video proposto da Greenpeace vuole essere un messaggio di speranza. A dicembre tutti i paesi del mondo si riuniranno a Copenhagen, per decidere le nuove misure per combattere il riscaldamento globale e il destino del tanto discusso protocollo di Kyoto. Per questo Greenpeace manifesta l’obiettivo di rendere ogni giorno da oggi a dicembre un earth day. Il video che vedete qui deve essere diffuso, per riuscire nell’intento di raddoppiare i tre milioni di attivisti on line che conta al momento Greenpeace. E il nostro blog vuole essere tra i sostenitori di questa iniziativa.

Come potete vedere, nel video si susseguono una serie di immagini di devastazione ambientale, dallo scioglimento dei ghiacciai, alla caccia alle balene e alla pesca selvaggia, alla deforestazione. Segue un brevissimo stacco dato da disegni fatti da bambini, tra cui spicca una madre terra che piange. E ora la prospettiva si ribalta, gli attivisti di Greenpeace sono ripresi all’opera in alcune delle loro numerosissime campagne a tutela del pianeta: tra i loro slogan migliori, risalta “The future of the planet is in your hands“, il futuro del pianeta è nelle tue mani, posto sul braccio del Cristo Redentore di Rio de Janeiro.

E’ interessante notare che sono proprio i disegni dei bambini a ribaltare la prospettiva per nulla allettante di un pianeta devastato. E’ importante che ogni giorno ciascuno di noi compia una piccola inspiring action, con l’obiettivo di invertire la direzione verso cui ci stiamo ancora muovendo.

E ancora più importante è trasmettere ai nostri figli il valore delle nostre piccole azioni a favore del pianeta. Come si legge alla fine del video, circa il momento in cui viviamo: “It needs change. It needs action“. E chi meglio dei nostri figli può portare cambiamento e azione? Ma siamo noi genitori, che, come gli archi del celebre brano del Profeta di Gibran, dobbiamo lasciarci tendere dall’Arciere affinche i nostri figli, come frecce, “vadano rapide e lontane”. Nella direzione giusta, si spera.

Voi cosa ne dite?