In un mondo in cui la volgarità, in tutte le sue forme, è diventata sovrana, la battaglia contro la propensione dei nostri figli a dire parolacce sembra persa in partenza. Quante volte sentiamo apostrofare bambini della più tenera età con frasi del tipo: “non dire quelle brutte parole, stanno male in bocca a un bimbo, piccolo e bello come sei!”. Innanzitutto, vorrei eliminare la componente di ipocrisia tanto presente nei nostri rimproveri a proposito delle parolacce…

non c’è infatti nessuna delle persone che io conosca (e vi assicuro che non sono assolutamente degli “scaricatori di porto”) che non ne faccia, almeno moderatamente, uso; quindi perché rimproverare i bambini per un comportamento che acquisiscono da noi genitori, perché farne semplicemente un discorso di età, come se il nostro essere adulti ci giustifichi in tali volgari espressioni?

Aggiungiamo il fatto che un bambino piccolo non carica le parolacce di una valenza maliziosa come noi adulti siamo al contrario abituati a fare, e otteniamo il risultato che il gusto per la parolaccia dei nostri figli non è poi il più grave e prioritario fra gli aspetti della loro educazione verso il quale far convergere i nostri sforzi.

Sempre a patto, come ho sottolineato con chiarezza e fermezza a mio figlio, che se si può transigere sulla parolaccia detta come sfogo emotivo più immediato, questa non può invece essere assolutamente avvallata nel caso venga ad esprimere mancanza di rispetto od offesa verso un’altra persona.

Premesso questo, ho risolto il problema permettendo a mio figlio di dire quante e quali parolacce volesse in un momento circoscritto della giornata; ho cioè proposto a mio figlio il gioco delle parolacce, dedicando a questo sfogo 5-10 minuti (una mamma capisce al volo quando proporlo!). Vedendo che non c’è tabù, e quindi niente da trasgredire, lasciandolo libero di sfogarsi senza inibizioni, “consuma” – per così dire – il suo bisogno tutto in una volta, e senza caricare di eccessivo peso di drammaticità la parolaccia, essa si è svuotata dall’interno del suo fascino. Provate! Poi fatemi sapere!!!