Si può parlare di enuresi notturna quando un bambino che ha più di cinque anni bagna il letto almeno due volte alla settimana per tre mesi di seguito. A 5 anni infatti la funzione dello sfintere vescicale dovrebbe essere ormai acquisita. Eventuali trattamenti farmacologici o comportamentali, comunque, non vanno effettuati prima dei 7 anni. Generalmente non vi sono cause organiche, si tratta quindi di un problema psicosomatico. Tra i maschi l’enuresi è più frequente e può protrarsi fino alla pubertà, per poi scomparire. I bambini enuretici hanno in comune la caratteristica di avere un sonno profondo. Un fattore di predisposizione pare essere l’ereditarietà: quando un genitore ha avuto un problema di enuresi durante l’infanzia spesso anche i figli lo manifestano.

Quali strategie mettere in atto, quindi, per risolvere questo problema?

Innanzitutto – sembra banale ma a volte non è facile controllarsi, soprattutto se il problema persiste nell’arco di più notti consecutive – non bisogna colpevolizzare il bambino se bagna il letto.  Si può poi preparare un programma per gratificare il bambino dopo ogni notte asciutta, dandogli un punteggio e un traguardo da raggiungere. Ovviamente il bambino deve sempre fare tutta la pipì prima di andare a dormire, stando bene seduto sul water, e, possibilmente, non deve bere troppo né mangiare cibi liquidi la sera.

In omeopatia si consiglia uno dei seguenti rimedi alla 15 CH prima di andare a letto:

causticum, per bambini che hanno paura del buio;

Kreosotum, per enuresi anche diurna, due volte al giorno.

In oligoterapia si consiglia l’assunzione di zinco e rame, alternando le due dosi.

In fitogemmoterapia si consiglia:

cupressus sempervirens T.M. 15-30 gocce 2-3 volte al giorno;

equisetum a. T.M. 15-30 gocce 2-3 volte al giorno.

In floriterapia si consigliano agrimony o cherry plum.

Si tratta di consigli generali, che provengono da un testo inititolato “Non solo omeopatia“, scritto dalla dottoressa Paola Nannei Viganò. Quello che io vi suggerisco è di parlarne con un bravo omeopata che saprà trovare la soluzione adeguata per vostro figlio.

Inoltre, sebbene si sconsigli di angosciare i bambini portandoli in bagno la notte, questo è stato nel nostro caso una buon rimedio, non per risolvere, ma per prevenire il problema. Mio figlio fino a quasi 5 anni portava il pannolino la notte, e di regola lo bagnava. Se non lo aveva, bagnava il letto. Ad un certo punto, stanca di pannolini e letti bagnati, ho iniziato a portarlo in bagno a fare la pipì verso mezzanotte, quando lui dormiva da circa tre ore. Non si trattava di svegliarlo; era sufficiente portarlo come un peso morto in bagno e metterlo a sedere sul water, dove faceva la pipì continuando a dormire. Nel nostro caso è stato sufficiente perché lui svuotasse la vescica del tutto e rimanesse asciutto fino alla mattina seguente. Ho sentito di genitori che arrivano a puntare la sveglia la notte per accompagnare i figli in bagno: io non ce la farei mai, per fortuna per noi non è stato necessario.

E voi, se i vostri figli hanno avuto questo problema, che soluzioni avete trovato?

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