Il tema della sicurezza on line è molto sentito dai genitori. Come proteggere i nostri bambini dai rischi che corrono in rete, senza però mettere in atto un comportamento troppo proibizionista?

Figli e rete. Qualche giorno fa si è tenuta una tavola rotonda proprio per parlare di questo argomento. Ha introdotto il tema il Managing Director di Kaspersky Lab Italia (http://www.kaspersky.com/it/), Morten Lehn, che ha toccato subito un argomento molto delicato come il cyberbullismo, ricordando che un adolescente su 5, tra i 12 ed i 15 anni, ne è stato vittima.

Figli e rete: perchè il cyberbullismo

Nonostante riguardi il mondo “virtuale” è molto più rischioso e diffuso del bullismo “fuori dalla rete”. Perché è un fenomeno così dilagante e grave?

  • Il cyberbullo sa di poter rimanere anonimo: la rete fa da schermo perché è difficile rintracciare chi compie atti di bullismo.
  • La rete non dimentica: tutto quanto pubblicano i cyberbulli è accessibile e utilizzabile per un tempo illimitato
  • La rete è pervasiva: sfuggire al cyberbullismo è sempre più difficile perché le vittime sono raggiungibili in qualsiasi momento via computer o via smartphone.
  • La rete come schermo: i cyberbulli sono meno consapevoli della gravità delle loro azioni e non ne sperimentano gli effetti sulla vita reale. Per questo rimangono distaccati da sentimenti e opinioni altrui.

 

Figli e rete: Indagine sulla sicurezza

Durante la tavola rotonda, a cui hanno partecipato anche altre mamme blogger, sono stati presentati anche i numeri di una survey on line realizzata su un campione di oltre 500 mamme.

Kaspersky figli in rete

Il primo dato emerso dall’indagine è che l’81% dei genitori si dichiara favorevole all’utilizzo della tecnologia da parte dei propri figli. E’ però fondamentale che i bambini abbiano tutte le informazioni utili per una corretto comportamento in Rete e si attengano alle regole definite dai genitori.

Atteggiamento positivo, dunque ma con prudenza. Quali sono le regole più diffuse? La limitazione del tempo(62%), la presenza di un adulto (40%), il divieto di navigare da soli in camera propria (30%).

Eppure, ben Il 23% dei genitori intervistati ha ammesso che ai propri figli è capitato di visionare contenuti inappropriati o di attivare servizi a pagamento (16%) e addirittura il 10% ha dichiarato che il proprio figlio è entrato in contatto con degli sconosciuti.

Questo ha fatto riflettere le blogger presenti alla tavola rotonda su quale sia il giusto mix tra educazione e tecnologia per proteggere davvero i nostri bambini. Essere con loro, non lasciarli da soli (fisicamente e moralmente), spiegare quali sono i comportamenti corretti e cosa non dovrebbero fare, non sempre è sufficiente. A questa “educazione digitale” può venire in aiuto anche la tecnologia, ovvero sistemi di parental control come quelli sviluppati da Kasperky Lab, che permettono ai genitori di stabilire delle restrizioni per l’accesso al PC, alle applicazioni, ai giochi, ai social network… Queste restrizioni possono essere personalizzate in base all’età del bambino, selezionando le applicazioni e il tipo di contenuti a cui consentire l’accesso.

Tecnologia ed educazione, alleate per la sicurezza dei nostri bambini in rete!

kaspersky lab