Io ci giocavo da piccola! Ma non solo io, ma anche i nonni della mia piccola! Sono i chiodini.

Si ì chiodini prodotti da una famosa ditta italiana (per la precisione di Torino) sono nati alla fine degli anni ’50.Da allora letteralmente milioni di bambini ci hanno giocato e oggi sono ancora in produzione.Inizialmente si chiamarono “Coloredo” e nacquero prendendo spunto dalla tavoletta di cartone ed i chiodi di ferro, furono così prodotti in plastica, sia il piccolo piano di lavoro bucherellato sia i tanti chiodini colorati. Lo scopo è far creare al bambino innumerevoli disegni che possono facilmente cancellare e ripetere insegnando loro la geometria, le forme, i colori e l’ordine. Sarà facile infatti vedere il piccolo che comincerà a metterli tutti in ordine di colore, una riga di blu, una di rossi etc…è un modo per aiutare a classificare e visualizzare le nozioni. Poi è un ottimo aiuto per sviluppare la manualità.
Sono acquistabili in diverse forme e opzioni. Ci sono le tavolette rettangolari o a forma di margherita; con abbinati chiodini di misura piccola media o grande a seconda delle età, con capocchia tonda o piana con due differenti forme – il quadrato o il triangolo – che permettono di costruire forme più complesse.

Per questioni normative vanno comprati ai bambini che hanno almeno 3 anni. Inizialmente basterà insegnare loro come inserirli ed eventualmnete mostrare nel libretto fornito insieme quali forme e disegni si possono realizzare: vedrete che presto il bambino se ne innamorerà, proprio come è accaduto a noi e ai nonni da piccoli. E’ un giocattolo poco costoso, poco ingombrante, di materiale sicuro (ovviamente attenzione a non farli ingerire!) e sono un’arma vincente contro questo avanzare minaccioso di videogiochi e “tecnogiochi” sin dalla più tenera età.

Una curiosità: lo scorso dicembre in un centro commerciale vicino a Torino, sede della casa produttrice, è stato realizzato il più grande disegno realizzato con i chiodini! Lungo 12 metri e alto poco più di 2, ha inseriti ben 1.024.000 chiodini! Complimenti soprattutto perchè alla sua stesura hanno collaborato tutte le scuole della zona coinvolgendo i bambini in questo simpatico progetto.

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