Sapete cos’è il gioco attivo? E’ quello del fare, il gioco che si fa con le mani ed è fondamentale per lo sviluppo cognitivo e la crescita dei nostri bimbi. Tempo fa  vi avevamo chiesto di partecipare ad una ricerca portata avanti da Duracell  volta a capire le abitudini di gioco di genitori e figli a fronte della preponderanza della tecnologia nella vita quotidiana. In un interessantissima chiacchierata insieme al noto psichiatra e psicoterapeuta Raffaele Morelli,ci sono stati presentati i risultati di questa ricerca. I dati sono interessanti e possono essere uno spunto di riflessione per noi genitori.

Gioco attivo: i dati della ricerca Duracell

La ricerca ha coinvolto 6000 famiglie di tutta Europa (di queste mille italiane) , alle quali sono stati aggiunti 760 genitori digitali che grazie a Fattoremamma hanno partecipato al sondaggio. Ecco i risultati più interessanti:

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Come potete vedere dall’immagine, in Italia il 22,7% dei bambini trascorre oltre tre ore della sua giornata davanti a uno schermo. La media europea non arriva al 10% . Ciò significa che c’è un massiccio utilizzo di tablet e dispositivi elettronici nel gioco anche dei bambini più piccoli.

 

#activeplay #duracell l'importanza del gioco attivo

 

Altro dato interessante: come giocano i genitori con i propri bambini? Tantissimi utilizzano il gioco digitale, ma in molti c’è anche la voglia di dedicarsi di più al gioco attivo. In casa mia, ad esempio, nonostante i figli siano ormai grandi, si continua a giocare insieme e i videogiochi sono molto amati da marito e figlio maschio. Io e la femmina, invece, ci dedichiamo di più al fare e la cucina è da sempre la nostra passione comune.

I dispositivi elettronici hanno un forte peso nel gioco dei nostri figli, ci sono posti e momenti off limits? In casa mia il telefono non si porta a tavola e ultimamente sto meditando di vietarlo anche nelle camere dei figli quando è l’ora dei compiti.

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Da questa ricerca emerge anche un altro dato interessante: più i genitori sono digitalizzati, più sono attenti a proporre ai figli anche il gioco attivo a non lasciarli troppo davanti a uno schermo.

Questa interessante ricerca è stata sottoposta a Raffaele Morelli, con il quale abbiamo avuto la fortuna di fare una lunga chiacchierata. Ecco il suo commento ai risultati del sondaggio

“I risultati della ricerca ci portano ad affrontare un fenomeno nuovo, ma non inaspettato. I giochi digitali rappresentano una valida alternativa, se utilizzati per periodi limitati di tempo. Le due dimensioni possono e devono coesistere. Il gioco attivo implica un’attività reale e concreta, attraverso la quale i bambini comprendono come far funzionare le cose e che da una loro azione può scaturire un effetto concreto. Il gioco attivo non è solo un passatempo, serve proprio per potenziare le loro capacità innate, che sono immense.”

Gioco attivo: perchè è così importante

Dal commento di Raffaele Morelli riguardo ai risultati della ricerca possiamo capire perchè il gioco attivo sia così importante nella vita dei bambini. Ecco alcune ragioni:

  • il gioco attivo implica nei bambini la ricerca di una soluziona concreta.
  • il fare, il creare sono la miglior medicina per il cervello
  • il gioco attivo è una palestra per scoprire i propri talenti
  • con il gioco attivo il bambino fa le prove per ciò che sarà nel domani (vedasi le bimbe che giocano con le bambole, ad esempio)
  •  il gioco attivo consente di capire quali sono le proprie passioni (mio figlio tredicenne, ad esempio, nei pochissimi momenti di gioco attivo costruisce modellini di macchine)

Spronare i nostri figli a riscoprire il gioco attivo, leggere loro delle fiabe, permettere che nella loro giornata ci sia posto anche per la noia è importantissimo. Voi cosa ne pensate?

Questo post è in collaborazione con Duracell