I genitori oggi devono fronteggiare anche i rischi che per il loro figli comporta lo “stare in rete“. Supervisione, sostegno e preparazione sono i tre punti-chiave.
Per la mia generazione era più facile: quando noi eravamo ragazzi molti strumenti tecnologici di oggi non c’erano. Internet era un luogo piccolo piccolo, non aveva di certo la vastità di adesso, con tutte le sue complicazioni.

Internet ha oggi una doppia faccia: il suo rischio e la sua potenzialità è quella di permettere a chiunque di arrivare ovunque, stando comodamente seduto sulla propria sedia di casa.

Questo è incredibilmente positivo se si pensa a quante informazioni è possibile apprendere attraverso questo strumento, è incredibilmente pericoloso se pensiamo a quanto si moltiplica il rischio di vedere minacciata la nostra privacy.
Ed è una minaccia che il mondo virtuale fa in modo molto reale.

Attraverso internet non è possibile soltanto avere a disposizione risorse formative: di pari passo si moltiplicano esponenzialmente le possibilità di gioco, di intrattenimento, di scambio di dati, di acquisto e così via. Questo fa sì che il campo di azione di un adolescente al computer sia praticamente illimitato.

Di pari passo aumentano enormemente le responsabilità dei genitori: se prima era sufficiente (se pur difficile) controllare che il loro comportamento fosse sicuro quando uscivano di casa, con le persone che frequentavano ed il luoghi in cui si trovavano, adesso molti aspetti della vita sociale dei ragazzi si svolgono su internet.

Cosa possono fare oggi i genitori preoccupati da tutti i rischi che il web comporta?

In primo luogo, come spesso suggerisco, non bisogna essere impreparati.

Per alcuni, ma non per tutti, il mondo informatico è un mondo ostile, complesso, fuori dalla portata. Comprendo la difficoltà di imparare qualcosa di nuovo, ma trovo che oggi saper usare un computer sia indispensabile perché i nostri figli non siano più abili di noi e per questo ci riesca difficile seguirli nei loro viaggi virtuali.

Internet è molto stimolante ed affascinante: purché si abbiano i mezzi per guidare i nostri figli sulle cose più istruttive, e per metterli in guardia da quelle più pericolose.

Ci sono famiglie favorevoli all’uso di queste tecnologie, altre meno, ma oggi non si può ignorare il fatto che chi non usa il computer è tagliato fuori da una vastissima rete di comunicazione.
“Preferisco alla vecchia maniera”, dice qualcuno (i nostalgici).
Vero, aggiungo io, ma non è possibile chiudere gli occhi ignorando il progresso che va di pari passo con lo sviluppo sociale.

In secondo luogo, è importante che i genitori abbiano una competenza non soltanto tecnica degli strumenti, ma anche riguardo a tutti i loro possibili usi.

Sapere quali sono i rischi cui i ragazzi vanno incontro, poterli discutere insieme, poter creare valori e regole cui fare riferimento per l’utilizzo del web è di vitale importante in una famiglia di oggi.

La libertà cui sono esposti i ragazzi che utilizzano internet, il senso di onnipotenza e di abbattimento dei confini, è qualcosa di inebriante per un adolescente, ma può diventare estremamente pericoloso come può esserlo guidare un’auto senza padroneggiare le tecniche di guida.

L’utilizzo di un computer richiede esperienza, tempo, e apprendimento, non soltanto per fruire dei programmi, ma per acquisire un codice etico di comportamento.

Infine, come in tutte le cose, è importante aver chiaro qual’è il punto di equilibrio: troppo entusiasmo o fiducia sono pericolosi quanto la troppa diffidenza o la chiusura.

In questo l’uso di internet non differisce da qualsiasi altro codice comportamentale adolescenziale che richieda un progetto educativo familiare.

Un tempo si diceva che, per quanto fosse impossibile proteggere i nostri ragazzi da tutti i pericoli della vita (e questo è vero ancora oggi), era importante lavorare sul piano educativo, sulla fiducia, sul senso di responsabilità.
Il prima, il dietro le quinte, era fondamentale perché i ragazzi, una volta fuori, nel mondo, avessero già interiorizzato delle regole, un codice etico di comportamento, una buona morale.

Questo è ancora valido: pensare di controllare ogni comportamento dei nostri ragazzi, su internet o per le strade, è pressoché impossibile. Per questo ritengo sia indispensabile lavorare sulla relazione tra voi e loro, perché possano poi avere buone relazioni al di fuori della famiglia.

Marcella Agnone – Psicologa Psicoterapeuta

foto: internet.tuttogratis.it