L’OMS ha redatto “dieci passi” che un buon ospedale dovrebbe fare per favorire l’allattamento, ve li sottopongo con qualche commento. Teneteli a mente per valutare il tipo di assistenza di cui avreste bisogno e da richiedere eventualmente. Considerate che richidere assistenza per l’allattamento rientra nei vostri diritti e soprattutto in quelli del vostro bambino. Quando sarete dimesse, dovreste anche avere delle indicazioni cartecee su cosa fare in caso di dubbi o chi contattare (il nido, l’ambulatorio dell’allattamento?). Invece, in queste indicazioni NON dovrebbe comparire la marca di latte artidiciale consigliato: pensate che questa pratica è più che sconsigliata: è vietata!

Un ospedale “amico del bambino” dovrebbe:
– Definire un protocollo scritto per l’allattamento al seno da far conoscere a tutto il personale sanitario
– Preparare tutto il personale sanitario per attuare compiutamente questo protocollo
Informare tutte le donne in gravidanza dei vantaggi e dei metodi di realizzazione dell’allattamento al seno
– Aiutare le madri perché comincino ad allattare al seno già mezz’ora dopo il parto
– Mostrare alle madri come allattare e come mantenere la secrezione lattea anche nel caso in cui vengano separate dai neonati
– Non somministrare ai neonati alimenti o liquidi diversi dal latte materno, tranne che su precisa prescrizione medica
– Sistemare il neonato nella stessa stanza della madre ( rooming-in ), in modo che siano sempre insieme durante la permanenza in ospedale
– Incoraggiare l’allattamento al seno a richiesta tutte le volte che il neonato sollecita nutrimento
– Non dare tettarelle artificiali o succhiotti ai neonati durante il periodo dell’allattamento
Favorire la creazione di gruppi di sostegno alla pratica dell’allattamento al seno, in modo che le madri vi si possano rivolgere dopo essere state dimesse dall’ospedale o dalla clinica
Rifletteteci: ciò che è necessario, come si evince, è che l’allattamento inizi subito dopo la nascita, che mamma e bambino siano separati il meno possibile (rooming in) per poter offrire frequentemente il seno assecondando le richieste del neonato (e stimolandole, ove necessario, con il contatto corporeo prolungato!), senza “consolare” il neonato con tettarelle artificiali o succhiotti. Qui c’è tutto ciò che è necessario.

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