Chi parla due o più lingue riduce il rischio di problemi cognitivi una volta superata la soglia della terza età: lo rileva una ricerca presentata a Honolulu al congresso dell’American Academy of Neurology. Il cervello plurilingue è più attivo del normale, perché continuamente sceglie una lingua e inibisce le altre. Le persone che – superati i 60 anni – parlano due o più lingue hanno una probabilità di quattro volte inferiore che la loro memoria perda colpi, rispetto a chi parla una sola lingua.

Antonella Sorace, che insegna Sviluppo del linguaggio all’Università di Edimburgo, e che ha creato un servizio europeo di informazione sul bilinguismo (bilingualism-matters.org.uk), sostiene che “padroneggiare diversi idiomi e usarli regolarmente migliora le capacità di controllo delle risorse cognitive” . Spiega inoltre che “gli adulti bilingui sanno gestire meglio situazioni complesse e sono più efficienti nel multitasking“. Infine aggiunge che ai fini della prevenzione della demenza senile non è così importante essere bilingui fin da bambini, quanto avere una buona padronanza delle lingue conosciute e utilizzarle regolarmente.

E allora cosa aspettate? Se conoscete altri idiomi oltre all’italiano coltivateli: guardate film in lingua originale, leggete e parlate nelle lingue che conoscete, per imparare o continuare ad esprimervi bene in tutte. E, mi raccomando, trasmettetele ai vostri bambini!