Pro e contro delle nuove tecnologie. Internet non è “buono o cattivo”: internet è uno strumento. Quel che fa la differenza siamo noi, noi come persone e come utilizzatori.

Alcuni giorni fa si è tenuta a Palermo la tappa del tour Navigare Sicuri, alla quale ho partecipato. Il tema della sicurezza dei comportamenti nell’uso del web e delle tecnologie si è declinato in un discorso sulla privacy.

Man mano che i bambini crescono ed entrano in relazione col mondo sociale al di fuori della propria casa, l’importanza dei coetanei cresce in modo esponenziale.

Il gruppo dei pari, da quando fanno ingresso nel mondo della scuola, ha un influsso a volte molto grande su di loro : cominciano dall’infanzia, raccontandovi di ciò con cui giocano i loro compagni, che vestiti usano, che programmi guardano in tv; continuano nell’adolescenza, dandovi a volte l’impressione che l’opinione degli amici sia a volte più importante della vostra.

In sostanza, essere accettato e apprezzato dai loro coetanei diventa un elemento centrale del loro sviluppo, della loro identità. Un tale bisogno di amicizia, la ricerca di accettazione, sono oggi fortemente influenzati dallo sviluppo delle nuove tecnologie. Anche di questo ho parlato alla conferenza.

A un certo livello, il social networking ha permesso lo sviluppo positivo dei contatti tra i ragazzi. Come dice la frase d’apertura del noto social network, “Facebook ti aiuta a connetterti e rimanere in contatto con le persone della tua vita” .

Quel che ho sottolineato alla conferenza, tuttavia, è proprio in queste ultime parole “della tua vita”: è importante che la vita virtuale sia strettamente agganciata a quella reale perché diventi un’opportunità di accrescimento, e non un limite.

I ragazzi possono, grazie alle nuove tecnologie, rimanere in contatto regolare, condividere idee, sentimenti ed esperienze in tempo reale senza le barriere della distanza o del tempo, che possono essere un limite.

Per un’intera generazione di bambini il web è diventato l’unico posto per “girovagare” , in un tempo in cui i genitori hanno troppa paura per permettere loro di “uscire da soli”.

Inoltre, i social media offrono ai bambini la possibilità di esercitarsi nelle abilità di comunicazione, di avere fiducia nelle interazioni sociali, e permettono loro di costruire le amicizie con il comfort fornito da “relazioni mediate”.

Anche se da genitori esprimiamo molte preoccupazioni a riguardo, e la perdita di spontaneità e di contatto con gli aspetti fisici della relazione è un rischio reale e costante, un uso corretto del social networking permette ai ragazzi di esprimersi in modi diversi e di imparare a valutare le reazioni degli altri.

E’ dimostrato, infatti, che trascorrere del tempo dedicandosi alle interazioni attraverso i media sviluppa quella che potremmo definire “empatia virtuale” : in particolare, i ragazzi diventano più abili nell’esprimere la preoccupazione per gli altri attraverso messaggi di testo e messaggi multimediali.

In questo senso la tecnologia on-line ha esteso il significato e la portata delle amicizie in una direzione positiva.

Eppure, l’impatto che la tecnologia sta avendo nella quotidianità dei nativi digitali allerta molto la generazione di genitori preoccupati delle conseguenze che questi rapidi cambiamenti possono avere sullo sviluppo dei loro figli.

Proveremo a discuterne ancora nel prossimo articolo.

Marcella Agnone – Psicologa Psicoterapeuta

foto: mestredfis.blogspot.it