L’infertilità femminile può avere differenti cause.

La salute riproduttiva della donna è influenzata anche dal suo stile di vita.

Importanza di uno stile di vita sano

Dieta, attività fisica e qualità del sonno possono modificare il peso corporeo.

Obesità ed eccessiva magrezza possano essere fattori determinanti per il concepimento.

In entrambi i casi, serve un adeguato counseling – nutrizionale e psicologico – per aiutare ad affrontare il disagio.

Quando si è sottopeso, è fondamentale svincolarsi da comportamenti ossessivo-compulsivi verso il cibo, che dovrà tornare ad essere visto per quello che è, ovvero nutrimento.

Mentre in caso di sovrappeso, bisognerà ricercare un dimagrimento graduale e costante, che non ponga l’organismo in una condizione di squilibrio o stress eccessivo.

Infertilità femminile: 6 cause principali

Vediamo di seguito le sei principali problematiche legate a sottopeso e sovrappeso che influenzano la fertilità della donna.

1. Cicli irregolari e anovulatori

Sovrappeso e obesità sono spesso responsabili di cicli irregolari e anovulatori. I meccanismi neuroendocrini interferiscono con le funzioni ovariche, influenzano il tasso di ovulazione e la ricettività dell’endometrio.

Una donna obesa ha un rischio quattro volte maggiore di non ovulare rispetto a una donna normopeso. Tale rischio è tanto più grave quanto più precoce è l’insorgenza dell’obesità.

L’obesità si associa spesso anche a problemi di insulino-resistenza. Una condizione quale la sindrome dell’ovaio policistico, presente nel 40-50% delle donne obese,  aumenta anche il rischio di sviluppare diabete gestazionale o di tipo II, che può permanere anche dopo la gravidanza.

2. Inferiore qualità e problemi nello sviluppo degli ovociti e degli embrioni

Gli ovociti delle donne obese possono presentare più anomalie rispetto a quelli delle donne normopeso. Il liquido follicolare contiene un aumentato livello dei marker biochimici dell’infiammazione.

Poiché l’obesità è associata a una infiammazione cronica silente di basso grado, tutti i meccanismi coinvolti nella maturazione degli ovociti sono deregolati.

Inoltre, nelle donne sovrappeso si è registrato uno sviluppo embrionale più lento.

3. Mancato impianto embrionale e aborto spontaneo

Nelle donne obese e sovrappeso si verifica una alterazione dell’espressione genica dei recettori dell’endometrio durante il periodo d’impianto, ovvero nei giorni in cui dovrebbe avvenire il dialogo diretto tra utero ed embrione.

Questo fenomeno purtroppo comporta l’alterazione dei segnali che dovrebbero consentire all’utero e all’embrione di “parlarsi”, con conseguente riduzione della possibilità di insorgenza della gravidanza e aumentato rischio di aborto spontaneo nel primo trimestre.

4. Complicazioni durante la gravidanza

Sovrappeso e obesità sono associati a diminuiti tassi di gravidanza, aumentati tassi di aborto spontaneo nonché esiti avversi durante la gravidanza, come diabete gestazionale, ipertensione, preeclampsia e parto prematuro.

5. Ridotta probabilità di successo dei trattamenti di PMA

Affinché una donna sovrappeso o obesa possa ottenere una risposta adeguata alla terapia, il dosaggio dei farmaci durante la stimolazione ormonale sarà più elevato rispetto a una paziente normopeso.

Maggiori dosaggi – dunque maggiori effetti collaterali – nonché tempi più prolungati sono inevitabili, dato che in queste pazienti i farmaci sembrano avere minor efficacia.

Ciò nonostante, il numero e la qualità degli ovociti recuperati risultano inferiori a quelli di donne normopeso: gli ovociti di donne sovrappeso, infatti, danneggiati dallo stress ossidativo, sono geneticamente più fragili e danno luogo a embrioni che faticano ad impiantarsi in utero.

Aumenta, infine, il rischio di complicanze durante il trattamento, come sanguinamenti anomali e difficoltà durante il pick up ovocitario.

6. Le conseguenze del sottopeso

Nelle donne sottopeso è stato osservato un più alto tasso di aborto spontaneo, che può essere dovuto a bassi livelli circolanti di leptina, ormone proteico che può influenzare l’impianto embrionale.

Inoltre, donne con una massa grassa ridotta sono spesso soggette a ciclo anovulatorio e, nella maggior parte dei casi, soffrono di amenorrea ipotalamica, una condizione dovuta a un’alterazione della regolazione centrale del ciclo mestruale, in genere per cause psicogene, per un’intensa attività sportiva protratta nel tempo o per una restrizione calorica cronica.

Le donne forzatamente sottopeso – risultato di anni di diete restrittive – hanno una qualità ovarica più bassa rispetto a donne normopeso e sono più a rischio di menopausa precoce.

Fonte: Eugin