Quali sono i segnali verbali che ci possono aiutare a svelare un inganno che riguarda le relazioni virtuali attraverso internet? E’ interessante capirlo sia per noi adulti che per insegnarlo ai nostri ragazzi, utilizzatori del web.

Le relazioni virtuali mancano di alcuni elementi che permettono alle persone di valutare con pressione il loro interlocutore. Non possiamo conoscere del tutto la personalità del nostro interlocutore, la sua sincerità e così via.

Oggi ci sono ausili, come ad esempio le emoticons, che ci aiutano a capire meglio lo stato d’animo di chi ci scrive, senza i quali alcune frasi sarebbero facilmente fraintese. E nonostante questo, resta un’impresa difficile cogliere l’ironia o non cadere nel fraintendimento.

Le persone possono essere molto diverse nella vita reale da quello che appaiono attraverso un monitor: i segnali verbali e non verbali non si intrecciano come nelle interazioni faccia a faccia.

La chiave per avere delle relazioni positive su internet è avere la capacità di gestire un rapporto privo di segnali non verbali e di feedback visivi, ma avere nello stesso tempo le competenze per identificare impostori o adescatori.

Cominciamo da un concetto-chiave: la verità.
L’utilizzatore del web tende a credere agli altri: è una predisposizione naturale quella di partire dal presupposto che se leggi una cosa, è vera. Ciò è determinato dal fatto che se nella vita reale dovessimo costantemente verificare la veridicità dei fatti che riguardano gli altri, le relazioni interpersonali sarebbero veramente difficili.

In realtà la Rete è piena delle cosiddette “bufale”, e per questo è di fondamentale importanza verificare. Esistono purtroppo delle persone che mentono volutamente, alcune per fini futili e narcisistici, altri con cattive intenzioni, e la fiducia incondizionata negli altri diminuisce nettamente quando le persone imparano che in alcune relazioni esiste la possibilità di essere ingannati.

E’ importante che i ragazzi siano a conoscenza di questo fatto, che in rete esistano degli adescatori. L’atteggiamento migliore, in questi casi, è avere una diffidenza accorta.
Questo significa imparare ad avere la capacità di indagare sull’onestà di una persona, confrontando le discrepanze sul suo comportamento, al fine di fiutare eventuali contraddizioni negli scambi su Internet.

Possiamo dire che una quota di pregiudizio riduce la vulnerabilità ad essere ingannati.
Se siete interessati a questo tema, seguitelo ancora nel prossimo articolo.

Marcella Agnone – Psicologa Psicoterapeuta

foto: allmobileworld.it