I bambini, pur essendo estremamente fantasiosi, possiedono una logica razionale, sono in grado di elaborare pensieri filosofici e concetti astratti. Alison Gopnik, psicologa dell’università della California a Berkeley, li ha osservati per anni, senza pregiudizi e idee preformate. Lei e altri studiosi stanno mandando in soffitta le teorie sul mondo infantile di Jean Piaget (il bambino è un adulto imperfetto), teorie che hanno dominato per mezzo secolo.

La Gopnik nel suo ultimo libro, recentemente tradotto da Bollati Boringhieri, “Il bambino filosofo”, sostiene che ai bambini spettano le scoperte, agli adulti l’implementazione. Il cervello dei bambini, infatti, è più ricco di connessioni tra le cellule nervose di quello degli adulti. Quando cresciamo il cervello sfronda i percorsi meno battuti e ne rinforza altri, rendendoli più efficienti. Per questo ai bambini vengono in continuazione idee nuove, mentre gli adulti sono in questo senso più limitati. I percorsi logici di un bambino sono pari a quelli di un adulto, ma non limitati al mondo reale. Case con le ali, alberi con le ruote, macchine per tirare le palle di neve sono tutte invenzioni dei bambini che hanno uno scopo concreto: andare in vacanza senza sforzo, stare sempre al fresco, lanciare palle di neve senza che le mani gelino.

Altri libri interessanti su questo argomento sono quelli di Tilde Gianni Galino – professore di psicologia dello sviluppo all’università di Torino – anch’essi editi da Bollati Boringhieri: “Il sistema bambino” e “Il bambino e i suoi doppi“. Per chi è ancora in vacanza, e vuole cimentarsi con letture un po’ più impegnative.

Fonte: www.corriere.it