Se avete un neonato, lo state allattando in maniera esclusiva, e avete bisogno di allontanarvi da lui alcune ore, sarà necessario che impariate a tirarvi il latte. Esistono tecniche di spremitura manuale, oppure potete scegliere uno dei tanti modelli di tiralatte in commercio. Se dovete tirarvi il latte solo occasionalmente un modello manuale sarà sufficiente. Se invece avete necessità di raccogliere una grande quantità di latte in poco tempo, o perché avete ripreso a lavorare tutti i giorni, o perché il vostro bambino non poppa e quindi non stimola in maniera adeguata il seno, un modello elettrico è consigliabile.

Ne esistono di vari tipi: di piccole o di medie dimensioni, che riproducono il ciclo suzione-rilascio tipico del bambino, di nuova generazione, per estrarre il latte da entrambi i seni contemporaneamente, doppi di tipo ospedaliero, noleggiabili in farmacia con l’acquisto delle parti che vengono a contatto con il corpo della mamma.

Sapersi tirare il latte è utile anche per aumentarne la produzione, e per risolvere problemi di ingorghi mammari.

All’inizio molto probabilmente non vi risulterà facile, ma ben presto, una volta trovato il metodo giusto per voi, sarete in grado di estrarne discreti quantitativi senza difficoltà.

Il latte tirato può quindi essere conservato con le seguenti modalità, in contenitori di vetro o di plastica dura, con coperchio a tenuta ermetica e con la data di estrazione indicata sopra:

a temperatura ambiente, al massimo per 8-10 ore;

in frigorifero, al massimo per 72 ore;

in freezer, al massimo per tre mesi;

nel congelatore a -18°, al massimo per un anno.

Va riscaldato esclusivamente a bagnomaria, e, una volta intiepidito, non deve essere più conservato.

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Fonti: www.lllitalia.org

www.dottorbedendo.it

Immagine: www.consapevolmente.org