Dopo avere descritto la varicella e la scarlattina con i loro sintomi e i loro rimedi, parliamo oggi delle altre malattie dell’infanzia, ormai in buona parte scarsamente diffuse: la pertosse, la cui incidenza è drasticamente calata in Italia perché i neonati vengono generalmente vaccinati con il vaccino pentavalente o esavalente, che protegge, oltre che da poliomelite, tetano, difterite, epatite B, anche da pertosse (pentavalente, esavalente) e da haemophilus (solo esavalente);

il morbillo, la rosolia e la parotite (gli orecchioni), per le quali esiste il vaccino trivalente, che viene suggerito tra i 13 e i 15 mesi di età del bambino;

la quinta e la sesta malattia, dette anche megaloeritema epidemico (la quinta) ed esantema critico (la sesta).

Di tutte queste malattie, solo la quinta, la sesta, morbillo e rosolia, (oltre a varicella e scarlattina naturalmente) si definiscono esantematiche, perché caratterizzate da esantema, o eruzione.

Vediamole nel dettaglio:

  • quinta malattia o megaloeritema epidemico:

è una malattia acuta, virale, infettiva, che colpisce i bambini in età scolare. Compaiono chiazze rosse soprattutto sulle gote, al volto, al tronco e a mani e piedi; le chiazze assumono successivamente l’aspetto a ghirlanda. Durano mediamente 11 giorni (ma la durata varia da 2 a 29 giorni), dopo un periodo di incubazione che va da 4 a 14 giorni. In omeopatia si consiglia Berberis 4 CH, 5 granuli due volte al dì.

  • sesta malattia o esantema critico o febbre di tre giorni:

è una malattia infettiva acuta di probabile origine virale; colpisce i bambini fra i 6 e i 20 mesi di vita. L’incubazione va da 7 a 14 giorni e la contagiosità è probabilmente limitata ai 3 giorni di febbre. Quando cala la temperatura compare un esantema su tutto il corpo. L’unica cosa da fare è somministrare un blando antipiretico in caso di necessità.

  • Morbillo:

il bambino per qualche giorno ha febbre, tosse rauca, occhi che lacrimano, macchiette biancastre in corrispondenza dei molari. L’esantema inizia dietro le orecchie, poi passa a viso e collo, arti superiori, tronco, addome e arti inferiori, quindi si attenua con lo stesso ordine. Le macchie sono piccole e rosse, rotonde, leggermente in rilievo, a volte confluenti. Dopo 7/8 giorni la cute è di nuovo normale. E’ importante tenere il bambino molto tranquillo e rispettare 21 giorni di convalescenza, mantenendo la sua dieta leggera. Il morbillo può avere serie complicazioni, anche se rare nei paesi occidentali: broncopolmonite, polmonite (se la febbre rimane alta anche dopo l’eruzione e la tosse non dà pace), encefalite, convulsioni, paralisi. Per questo il vaccino viene raccomandato e di conseguenza la diffusione della malattia in Italia è ormai drasticamente ridotta. Talvolta si manifesta entro 8 giorni dalla vaccinazione quello che viene comunemente definito morbillino, una forma estremamente attenuata della malattia, che può dare febbricola e un leggero esantema.

  • Rosolia:

è una malattia infettiva virale acuta, che dà all’inizio una febbre leggera e un modesto malessere; compaiono in seguito macchioline rosee a partire dal volto verso tutto il corpo e si ingrossano i linfonodi nucali e laterocervicali. E’ bene che il bambino stia a riposo per una settimana e non entri in contatto con donne incinte: la malattia, ad evoluzione benigna in età pediatrica, è pericolosa per il feto se contratta da una donna in gravidanza.

  • Parotite:

si manifesta due o tre settimane dopo il contagio con una tumefazione dolorosa delle ghiandole salivari. Il gonfiore è visibile davanti, sotto e dietro l’orecchio, da una sola parte o su entrambi i lati. Possono comparire febbre, mal di testa e dolori addominali.

  • Pertosse:

per una o due settimane è presente una forte tosse con catarro, dopodiché compaiono gli attacchi caratteristici, più frequenti la notte: 5-10 colpi di tosse seguiti da una specie di urlo o raglio. Si hanno anche abbondante salivazione, lacrimazione, vomito di catarro biancastro. La malattia è pericolosa sotto i 3 mesi di età, per questo viene raccomandato il vaccino ai neonati. Se il bambino è sottoposto a terapia antibiotica specifica la contagiosità è di circa 10 giorni, altrimenti può durare fino a 6-8 settimane. Utile è l’alta montagna. Si può massaggiare il torace del bambino con 1 cucchiaio di olio di oliva e 10 gocce di olio essenzale di timo, da provare prima su una piccola zona della cute.

Penso che tutti noi adulti abbiamo avuto buona parte di queste malattie, e siamo sopravvissuti, mentre tra i nostri figli non circolano praticamente più. Non saprei dire se sia tratti di un vantaggio oppure di uno svantaggio. L’unica malattia che può avere complicazioni serie, per la quale a mio avviso è giustificata la vaccinazione, è il morbillo. La vaccinazione contro il morbillo viene però di solito proposta con parotite e rosolia (MPR).

Io per il momento ho scelto di non vaccinare i miei figli contro queste malattie, valuterò più avanti se sarà il caso di vaccinarli contro il morbillo. La vaccinazione contro la rosolia invece è utile per le donne in età di gravidanza, quindi la farei fare a mia figlia più avanti, ma non vedo la necessità di farla ora, che ha solo due anni.

Voi che ricordi avete delle malattie infettive che avete avuto durante l’infanzia? Orribili, o piacevoli? E quali di queste malattie hanno avuto i vostri figli? Avete scelto di vaccinarli contro morbillo, parotite e rosolia?

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