Ho letto recentemente un post scritto da una logopedista canadese, Marnee Brick, che cura svariate patologie del linguaggio attraverso la rete, con l’ausilio di webcam, cuffie con microfono, e uno speciale software on line per la terapia del linguaggio. Di questo articolo mi ha colpito innanzitutto la citazione iniziale, di un autore anonimo, che ho riportato nel titolo del mio post. Natale è passato da pochi giorni, e penso che chi ha dei figli si sia trovato come me sommerso di regali destinati ai propri bambini e ragazzi. Ma i nosti doni migliori per loro sono decisamente le parole, ciò che riusciamo a trasmettere attraverso il linguaggio, oltre che la voce e la gestualità. Qualcosa di impalpabile, eppure, se espresso in maniera efficace, un dono che resterà loro per tutta la vita, e che potranno trasmettere a loro volta ai loro figli.

Il post che ho letto, che trovate a questo link, cita un articolo del Telegraph dove vengono indicati alcuni siti interattivi per bambini e ragazzi, principalmente in lingua inglese. Questi siti vi possono dare degli ottimi spunti per aiutare i vostri figli a comprendere la lingua inglese, se sono di madrelingua italiana, o ad ampliare il loro lessico, se sono bilingui o di madrelingua inglese.

Marnee Brick dà alcuni suggerimenti utili perché l’apprendimento sia più efficace:

  • Ovviamente i bambini non devono essere lasciati da soli davanti al monitor; bisogna che l’adulto sappia dare tempo al figlio per osservare le immagini, e poi le definisca con una parola, e le descriva.
  • Occorre lasciare spazio anche al silenzio, perché il bambino faccia commenti, assimili le informazioni, impari giocando.
  • E’ utile imitare e ripetere quello il bambino dice, anche se scorretto, e poi ripeterlo in maniera corretta.
  • Occorre anche ripetere i vocaboli nuovi (o difficili da pronunciare, per un bambino che ha una patologia del linguaggio, o che sta imparando una nuova lingua) non meno di tre volte.
  • Inoltre, è utile mostrare al bambino che, ascoltando o ripetendo una parola, o un’espressione, succede qualcosa di magico sullo schermo (per esempio, alla parola GO parte un razzo, ovviamente tramite il mouse); così sarà incoraggiato anche lui a parlare.
  • E infine, si può cogliere l’occasione per insegnare al bambino una serie di parole utili in un contesto sociale, come ciao, grazie, prego …

Le stesse tecniche, che magari alcuni di voi utilizzano già in maniera inconsapevole, possono essere applicate nella lettura di un libro, sia nella vostra madrelingua che in una lingua straniera, come potete leggere qui, sul sito di bilingue per gioco, che vi ho già citato in passato.

Voi avete mai pensato alle parole come a dei doni? Riuscite a trasmettere ai vostri figli l’importanza di esprimersi correttamente e di comunicare in maniera efficace, e l’amore per la lingua o le lingue che parlano?

Immagini: blog.libero.it

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