Una delle possibili malattie che possono disturbare il sonno dei nostri bambini è il reflusso gastroesofageo che può essere responsabile dei frequenti risvegli nel corso della notte. Il reflusso esofageo è causato dalla risalita dei succhi gastrici e di piccole quantità di cibo nell’esofago.

Il disturbo provoca principalmente bruciore, perché l’esofago non è rivestito, come lo stomaco, da una mucosa in grado di proteggerlo dall’azione corrosiva di alcune delle sostanze che costituiscono i succhi gastrici.

I bambini grandicelli lamentano anche dolore allo stomaco e sensazione di peso nella zona del torace, mentre quelli piccolissimi reagiscono al fastidio come se si trattasse di una colica addominale. Si gli uni, sia gli altri, quando il reflusso si verifica di notte, vengono svegliati dal dolore.

Il reflusso è spesso dovuto a un’incompleta maturazione della capacità di tenuta della valvola cardias. La sua comparsa è favorita dalla posizione sdraiata e dall’introduzione di eccessive quantità di cibo. Lo stomaco molto pieno esercita, infatti, una pressione maggiore sul cardias che, se non ha ancora raggiunto una tenuta perfetta, può socchiudersi con facilità.

Se si sospetta che i risvegli notturni del proprio bambino siano provocati dal reflusso gastroesofageo è d’obbligo, innanzi tutto, non somministrargli più nulla da bere quando si accorre in suo aiuto durante la notte. Si è osservato, infatti, che la situazione peggiora se i genitori, ignorando ancora l’esistenza del problema, quando il bambino si sveglia agitato e piangente a causa del reflusso gli offrono da bere del latte.

Bisogna quindi parlare con il pediatra a cui sarà sufficiente il semplice resoconto dei sintomi per capire che si tratta di reflusso gastroesofageo. In alcuni casi, soprattutto se il piccolo non cresce e appare sofferente, il medico potrà prescrivere degli esami che consentono di escludere o accertare con sicurezza l’eventuale presenza del problema.

Ma è anche possibile controllare il disturbo adottando alcuni accorgimenti molto semplici:
somministrare al bambino, se è già stato svezzato, alimenti  densi o addensati, riducendo al massimo i liquidi. Si può aggiungere al latte un cucchiaino di crema di riso o di mais e tapioca, oppure si possono somministrare i latti addensati;
se il piccolo viene nutrito al seno non si può naturalmente rendere più denso il cibo che ingerisce ma dopo mangiato il bambino non deve stare disteso, ma in posizione eretta oppure semisdraiato in modo che il cibo possa rimanere nello stomaco grazie alla forza di gravità.
mettere un supporto sotto la parte alta del materasso del bambino per consentire di mantenere una posizione semisdraiata anche quando dorme. Allo scopo possono andare bene due cuscini.

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