Mamme, vi ricordate quali sono le maschere di Carnevale italiane, a quale città appartengono? Le studiavamo a scuola e per noi, bambini degli anni ’70 era normale travestirsi da Arlecchino o da Pulcinella.
Oggi i nostri figli preferiscono i personaggi dei loro cartoni animati preferiti, ma sarebbe bello che conoscessero comunque la tradizione del Carnevale italiano, che è fatta di maschere ben definite e che affonda le radici nella storia del teatro.
Oggi vi lasciamo qualche notizia sulle maschere di Carnevale italiane più famose: un po’ di notizie da raccontare ai vostri bimbi.
Maschere di carnevale italiane: Arlecchino e Colombina
Arlecchino è forse la maschera più amata e famosa di tutti i personaggi della Commedia dell’Arte, un genere teatrale molto diffuso in Italia dal ‘500 al ‘700. Nato da una contaminazione tra lo Zanni bergamasco con degli influssi francesi, Arlecchino rappresenta il servo burlone, sempre pronto giocare degli scherzi. Di carattere allegro e scanzonato, Arlecchino si muove ballando e saltando e ne combina di tutti i colori!
Colombina
Colombina nella Commedia dell’Arte è presentata come la fidanzata o la moglie di Arlecchino ed è originaria di Venezia. E’ una serva dedita alla propria padrona, che serve con dedizione e furbizia. E’ vestita con una gonna larga e un grembiulino. In testa indossa una crestina da cameriera. Fonte foto: costume da Colombina
Maschere di carnevale italiane: Pulcinella
Una delle maschere più famose in tutto il mondo, Pulcinella è anche uno dei simboli di Napoli. Probabilmente Pulcinella è una delle maschere del carnevale italiano più antiche: pare fosse già presente ai tempi dei Romani. Pulcinella non ha un ruolo ben preciso, a volte è un fornaio, altre un contadino, altre ancora un truffatore. Pigro, chiacchierone, pieno di ironia e di sarcasmo, Pulcinella è un vero opportunista. Fonte foto: filastrocca di Pulcinella
Maschere di carnevale italiane: Gianduja
Gianduja è la maschera di Torino e la più nota del Piemonte. La sua origine risale al ‘700, quando un burattinaio portò in scena un personaggio ispirato a un contadino dell’Astigiano soprannominato Gioan d‘la douja per la sua “passione” per il boccale di vino (douja, in piemontese). Il personaggio di Gianduja, sempre di buon umore, generoso e distratto, impacciato e sorridente, amante del buon vino e della buona tavola, ha avuto subito successo e ancora adesso è il simbolo di Torino.
In suo onore, infatti, è stato creato il cioccolato Gianduja, fatto da crema di nocciole delle Langhe e cacao, e i famosissimi Gianduiotti. Fonte foto: Gianduja
Maschere di carnevale italiane: Balanzone
Maschera delle Commedia dell’Arte legata alla città di Bologna, è anche nominato come Dottor Balanzone. Rappresenta quel genere di uomini seri, saccenti e pedanti, che vogliono sempre dire la loro sulle cose. Il suo linguaggio è buffo, si esprime in una sorta di latino maccheronico con frasi senza capo nè coda e fa largo uso di proverbi e di detti che nessuno conosce. Grosso e ben pasciuto ( ama la buona cucina bolognese), indossa il vestito dei dottori di Bologna: calzamaglia, abito, mantello e cappello neri con polsini e collettone bianchi. Fonte foto: Balanzone
Maschere di carnevale italiane: Meneghino
Meneghino è la maschera di Carnevale milanese. Il suo nome è un diminutivo di Domenichino. E’ un servo della domenica, ovvero colui che accompagna la dama durante le sue passeggiate e si occupa del suo aspetto. Simpatico, generoso e dispensatore di luoghi comuni, Meneghino viene poi affiancato dalla Checca ( diminutivo di Francesca).
Queste sono solo alcune delle tante maschere di Carnevale italiane da raccontare ai vostri bimbi. Su Filastrocche.it ne troverete molte altre, insieme anche a filastrocche, disegni e lavoretti a tema Carnevale. Buon divertimento!