Non trattare i bambini come se fossero adulti, non trattare i ragazzi come se fossero bambini. Non incalzare i figli con le proprie emozioni, per esempio urlando. Non prendere alla lettera i bambini, accettando che abbiano un pensiero diverso da quello degli adulti (pensiero magico). Non dare regole ai figli senza averle prima condivise con l’altro genitore. Non trattare i figli come amici sperando che così ci ascoltino di più.

Educare i figli non è facile e queste semplici regole emerse durante una chiacchierata con Marta Versiglia, Lorella Boccalini e Laura Beltrami educatrici e insegnanti della Scuola Genitori del CPP (Centro PsicoPedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti), possono aiutare i genitori ad avere una linea di condotta.

A Marta Versiglia, Lorella Boccalini e Laura Beltrami abbiamo anche chiesto un approfondimento sul metodo Montessori. Ecco cosa ci hanno detto.

1. Tutti noi ormai sempre più spesso sentiamo parlare di “metodo montessori”, “attività montessori”, ma non a tutti è chiaro di che cosa si tratta. Come descriverebbe in poche battute i principi cardine della pedagogia montessoriana?

Maria Montessori è stata la più grande pedagogista italiana, molto più riconosciuta all’estero che in Italia, tanto che sono più numerose le scuole che applicano il metodo montessoriano a livello internazionale che nazionale. Al base della sua pedagogia c’è il principio “lasciamoli fare da soli”. Per Maria Montessori la questione più importante è il “fare”, la manualità del bambino e la sua libertà di sperimentare da solo e anche di sbagliare. Infatti, l’errore è un momento importante di crescita evolutiva. Oggi, purtroppo, nella scuola e, anche a casa, non viene lasciata questa “libertà” creativa al bambino, che viene tenuto sempre dentro a determinati schemi perché, per esempio,  l’errore viene visto come una sconfitta e non come un percorso di crescita.

2. Come è possible, nella pratica, usare il metodo montessori nell’educazione dei figli?

E’ importante prima di tutto creare un ambiente adatto al bambino, in modo che possa essere libero di “fare”, mettendo a disposizione il materiale adatto ad ogni fase dell’età. Ad esempio, a 2 anni si fanno i travasi (pasta, farina gialla, sabbia, etc), a 3 anni ci si nasconde in una tana e si fa il gioco dei mestieri con la mamma, utilizzando una piccola scopa e una paletta. In questo modo il bambino impara a essere indipendente e a staccarsi piano piano dall’adulto. Se gli si impedisce di “fare” il bambino non può apprendere e, quindi, salta una tappa fondamentale del suo sviluppo evolutivo.

3. Quali sono le principali caratteristiche che contraddistinguono il metodo montessoriano rispetto a quelli più “tradizionali”?

Nei metodi tradizionali è l’adulto che insegna e che dà le indicazioni che il bambino deve seguire, mentre nella pedagogia montessoriana il bambino è il protagonista del suo apprendimento, attraverso i materiali e le esperienze presenti e predisposte nell’ambiente che lo circonda.

5. Potrebbe farci qualche esempio delle attività che possiamo trovare all’interno del libro?

Nel libro “Imparare giocando” propongo solo giochi che ogni genitore può costruire facilmente con oggetti recuperabili in casa, quegli oggetti che il bambino già conosce e a cui è più interessato proprio perché fanno parte dell’ambiente che lo circonda. Per esempio, per i bambini di circa 1 anno: i barattoli magici. Prendere 2 o 3 barattoli di caffè con coperchio plastica. Tagliare nel centro dei coperchi una forma (quadrato, cerchio, triangolo), lasciare a disposizione del bambino tappi di sughero, oggetti di legno, noci, castagne, che il piccolo può infilare nei buchi dei barattoli e poi togliendo i coperchi può ritrovarli e tirarli fuori.

Scuola Genitori: un ciclo di incontri a Milano

Riprende il 27 Novembre a Milano l’appuntamento con la Scuola Genitori del CPP (Centro PsicoPedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti).

La serata dedicata a genitori, educatori e insegnanti è condotta da Marta Versiglia, Lorella Boccalini e Laura Beltrami:

Un incontro per scoprire i punti chiave su cui si fonda la pedagogia montessoriana rivolta ai genitori che vogliono avvicinarsi a questo approccio.

Di questi temi trattano i due nuovi libri “Imparare giocando” di Marta Versiglia e “Il metodo Montessori per tutti” di Laura Beltrami e Lorella Boccalini, editi da BUR-Rizzoli.

Gli incontri della Scuola Genitori servono da orientamento. L’obiettivo è quello di individuare strategie efficaci e sentirci – anche noi genitori – più sicuri e responsabili.

Il 27 Novembre a Milano, alle 20.45 il secondo incontro, come sempre presso l’Auditorium Don Bosco, in via Melchiorre Gioia 48. La partecipazione è libera e gratuita.

Per info: scuola.genitori@cppp.it   0523-498594