Convincere un ragazzino moderno ad abbandonare tablet e smartphone e prendere in mano forbici, colla e pennarelli per costruire una macchinina di cartone non è un’impresa facile, richiede un’intuizione geniale, che metta in campo forze superiori. Ecco la grande rivoluzione di Nintendo Labo, il nuovo videogioco per Nintendo Switch che presto cambierà il modo di giocare dei nostri figli, perché riesce a superare la classica dicotomia fra giochi digitali e giochi tradizionali.

Nintendo Labo

Qualche giorno fa l’abbiamo provato in anteprima durante un workshop al Teatro IED di Milano insieme a un gruppo di mamme e papà blogger con bambini e siamo entusiaste.

Nintendo Labo

Da una parte una manciata di ragazzini che si sentiva nel paese dei balocchi e sprizzava gioia all’idea di poter testare le potenzialità di questo nuovo gadget da montare sulla console; dall’altra le mamme, anche le più allergiche ad ogni forma di videogame come la sottoscritta, ansiose di capirne il funzionamento, perché ben disposte dal grande ritorno del cartone nella vita dei loro pargoli 😉 In questo scenario, la mattinata si è aperta con la presentazione del progetto Labo e dei risultati della ricerca commissionata da Nintendo e FattoreMamma sull’importanza del gioco nella percezione dei genitori e sul rapporto fra gioco tradizionale/gioco digitale.

Ne emerge che la creatività e l’esercizio della manualità sono gli aspetti più ricercati dai genitori nei giochi che propongono ai loro figli. E proprio per questo la maggioranza degli intervistati vede con preoccupazione i videogiochi che possono nuocere alla socializzazione e indurre a dipendenza, mentre solo il 28% ammette di giocare ai videogame insieme ai bambini.

Un sintetico ma interessante intervento di una psicologa sul ruolo di Nintendo Labo che stimolerebbe capacità manuali importantissime in età pre-scolare, conclude la parte introduttiva e dà il via alle danze.

Nintendo Labo

Era un sacco di tempo che non mi sedevo a un tavolo con mio figlio per costruire qualcosa insieme e questo è il primo grande punto a favore di Nintendo Labo.

E’ un gioco che riunisce le generazioni e favorisce la collaborazione. Mentre Ettore seguiva svelto le istruzioni sul display della Switch e le traduceva in parole, io tagliavo e piegavo il cartone. Per creare la macchinina RC, partendo dal foglio con la sagoma in dotazione ci vogliono dai 10 minuti alla mezz’ora, a seconda dalle abilità manuali dei costruttori. Noi ce la siamo cavata abbastanza bene e abbiamo avuto tutto il tempo per personalizzarla con calma, armati di pennarelli, evidenziatori, stickers, colla, palline e glitter.

Nintendo Labo

Questa è stata la parte dove ho potuto vedere con enorme soddisfazione ragazzini impegnatissimi a rendere la loro vettura unica e speciale, pronta a prendere vita una volta attivato il collegamento alla console Nintendo Switch.

E’ abbastanza emozionante vedere una macchina di cartone fai da te con un controller incastrato, che puoi pilotare con la console in mano!

Nintendo Labo

A questo punto, si può decidere se farla correre lungo una pista o giocare a una sorta di sumo con un’altra macchina, cercando di buttare l’avversaria fuori dal ring. Altra opzione davvero incredibile è quella di far muovere la nostra creazione lungo un percorso a ostacoli al buio, tramite dei sensori posizionati sul davanti. Ma credo che l’orizzonte delle possibilità non si esaurisca così e ogni bambino potrà esplorare nuove applicazioni creative.

Questo è stato solo l’inizio, perché poi abbiamo avuto la fortuna di provare a giocare con tutti gli altri Toy-con della collezione Nintendo Labo. Per mio figlio Ettore è stata un’esperienza super-mega-divertente, per me una vera scoperta.

Nintendo Labo

  • Partiamo dal gioco della canna da pesca, che inizialmente avevamo snobbato, perché ci sembrava troppo da piccoli, ma che alla fine ci ha letteralmente conquistato. Ho buttato la canna e in un attimo mi sono ritrovata a girare il mulinello di cartone nella speranza di catturare lo squalo digitale nel mare del display, sotto lo sguardo incredulo degli altri bambini. Ma più che sgombri non ho preso, ahimè. Come la pesca vera richiede concentrazione e funziona da antistress, ma si può praticare comodamente dal divano di casa.Nintendo Labo
  • La moto ha invece subito esaltato mio figlio e tutti gli altri aspiranti Valentino Rossi presenti: si guida con un manubrio di cartone fai-da-te e si entra nel “videogioco” vero e proprio, in stile Mario Kart per intenderci, con piste, livelli di difficoltà scalabili, cilindrate e uscite di pista. I controller di movimento sono incastrati nel manubrio e si può accelerare come in sella a una vera moto, mentre si segue sul monitor la strada, da tre diverse prospettive.Nintendo Labo
  • Il pianoforte ha dell’incredibile, perché con il cartone si costruisce un’ottava di note da suonare, ma poi con i vari comandi delle impostazioni sul display Switch e con i 3 bulloni da incastrare nel piano portatile, si riescono a moltiplicare le possibilità sonore e di gioco. Sicuramente un modo efficace per avvicinare i bambini alla musica.

Nintendo Labo

  • La casetta è davvero carina e con tante diverse possibilità di gioco a seconda dei vari pezzi da incastrare nel tetto, stimola la creatività anche dei bimbi più piccoli.Nintendo Labo
  • Per il gran finale abbiamo tenuto il robotl’applicazione fantastica che ti fa entrare nello schermo in una sorta di realtà virtuale. Indossi il casco e lo zaino-armatura in cartone e immediatamente i tuoi calci veri e i tuoi passi fanno muovere il robot sullo schermo. Se apri le braccia il robot vola e quando sferri un pugno, il tuo eroe inizia a lottare. Promosso con lode.

Nintendo Labo

Dopo una mattinata così diversa dal solito, Ettore ed io siamo tornati a casa euforici, sentendoci per una volta complici di una missione speciale, tanto che ci siamo divertiti per un po’ a immaginare future possibilità di sviluppo per Nintendo Labo e nuovi Toy-con sempre più fantasiosi.

Nintendo Labo sarà in vendita in due confezioni: Kit Assortito che permette di costruire tutto tranne il robot e il Kit Robot.