Nuova-Grand-C4-Picasso e Francesco Uccello

“Papà, ma dove sei andato?”

“A provare una macchina, la Nuova Grand C4 Picasso”.

“Perché fai il pilota?”

“Veramente più che pilota ho fatto l’autista perché la mia compagna di viaggio Federica era più intenta a scoprire le comodità dell’auto che a guidare”.

“E hai vinto?”

“Ma mica era una gara, dovevamo andare con la macchina dall’aeroporto di Monaco in Germania fino all’Hotel Intercontinental di Berchtesgade che si trova nel parco Nazionale omonimo dove si possono fare un sacco di escursioni sulle montagne”.

“Papà, ma perché non ci hai portato? Non c’entravamo?”

“Veramente nella Nuova Picasso ci sono fino a sette posti, ma non vi ho portato perché sarebbe stato faticoso”.

“Ma tu non ti sei stancato?”

“Beh ad un certo punto sì, però sapevo di poter contare sui sistemi di sicurezza come l’allarme per il rischio di incidente che si attiva quando uno è  troppo vicino alla macchina che lo precede o anche l’avviso di superamento involontario della carreggiata che attraverso una vibrazione della cintura ti fa restare sveglio e concentrato come se avessi qualcuno che ti strattona al momento opportuno”.

“Ma questa macchina è più bella della nostra?”

“Direi proprio di sì. E’ spaziosa e nel bagagliaio si possono mettere un sacco di valigie e di giochi per il mare. Mentre guidavo vedevo il mondo fuori avendo l’intimità di un salotto di casa.

“Ma teneva il divano?”

“Beh quasi. I sediolini hanno pure la funziona massaggio e quello del passeggero il poggia piede. Dietro ci sono i tavolini e poi in auto trovi la presa della corrente, le porte usb e un tettuccio panoramico che ti sembra di stare all’area aperta”.

“Allora ha pure la tv?”

“Non ci crederai ma dietro i due sediolini anteriori ci sono due schermi per vedere un film o dei cartoni animati”.

“E tu che hai visto?”

“Niente perché guidavo, ma a me piace molto di più guardare fuori. In questi due giorni, attraversando la Baviera, abbiamo visto le tipiche casa con i tetti spioventi, il grandissimo lago di Chiemsee, le montagne, le mucche e la gente con i costumi tipici”.

“Papà, ma hai fatto un sacco di cose con questa macchina”.

“Sì, la dovevo provare bene. Ogni tanto ho anche corso per vedere se era veloce e scattante”.

“E come è?”

“Nel modello che avevo io c’erano 150 cavalli ed erano molto prestanti considerando il peso”.

“Ma adesso ce la regalano la Picasso?”

“Lo sai che non glielo ho chiesto, magari ci provo. Gli dico che la vorrei provare nella mia città tra buche, ostacoli e sconnessioni alle prese con manovre da stuntman e parcheggiatori abusivi, anzi no scusate si chiamano  park assistant”.

di Francesco Uccello

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