Omeopatia e ginecologia, una scelta che sembra convincere sempre più donne, come rivela una recente indagine che Omeoimprese – l’associazione delle aziende produttrici di medicinali omeopatici – ha commissionato alla società di ricerche Doxapharma. I dati presentati dall’associazione lo scorso maggio parlano chiaro: 1 italiano su 6 nell’ultimo anno ha utilizzato medicinali omeopatici e l’82,5% della popolazione dichiara di conoscere l’omeopatia. In particolare, nella classifica delle patologie per le quali si ricorre più spesso a questa terapia, dopo ansia e problemi dermatologici, al terzo posto compaiono proprio i disturbi ginecologici.

Altro aspetto significativo a conferma di questa tendenza è il fatto che, all’interno del nucleo familiare, dopo l’ambito pediatrico, è proprio quello ginecologico l’ambito nel quale i prodotti omeopatici sono più utilizzati, in particolare durante la gravidanza (17,4%). Da non sottovalutare, inoltre, il fatto che i medicinali omeopatici presentano raramente effetti collaterali, prevedono l’utilizzo di sostanze naturali e, grazie al fatto di essere diluiti, hanno il vantaggio di non essere tossici.

Sono dati che non stupiscono, se si pensa che per molte donne i medicinali omeopatici si rivelano particolarmente utili nel trattamento delle patologie che tendono a diventare croniche o recidivanti.

Nel primo caso si tratta di malattie che possono durare più mesi, se non addirittura anni: per curarle ci vuole molto tempo, indipendentemente dal tipo di terapia utilizzata, poiché in questi casi l’individuo viene colpito più in profondità. Le patologie dette recidivanti sono quelle che si manifestano in chi già ne era stato colpito e successivamente guarito.

In entrambi i casi, i ginecologi spesso scelgono di prescrivere uno schema terapeutico integrato, in cui siano presenti sia medicinali allopatici, ovvero “tradizionali,” che omeopatici, in molte situazioni arrivando a una risoluzione definitiva della patologia.

Oltretutto, la possibilità di associare gli omeopatici anche ad altri medicinali rappresenta un indubbio vantaggio, perché rende la terapia omeopatica adatta anche alle pazienti costrette ad assumere più tipologie di farmaci nello stesso periodo.