I bambini sono il futuro, in mano a loro consegniamo la possibilità di rendere il mondo un posto migliore. Ciò che imparano e acquisiscono da piccoli, anche in termini di attitudine e di comportamento, contribuisce a renderli adulti consapevoli e attenti. Dovremmo pensarlo più spesso, e dovremmo cercare di fare molta più attenzione alla loro educazione. Ecco perché progetti come quello di Generali Italia chiamato Ora di Futuro sono fondamentali: perché mettono al centro l’educazione dei bambini, coinvolgendo scuole, famiglie e altre strutture di sostegno.

Anche quest’anno, come è già accaduto nelle precedenti edizioni, abbiamo avuto la possibilità di assistere alla presentazione dell’Osservatorio Ora di Futuro, la relazione finale relativa a questo progetto, portato avanti in questo anno così particolare e drammatico per tutti noi. Uno spaccato interessante per capire come i bambini hanno vissuto questo anno, quali sono i loro desideri, quali i loro punti di riferimento.

Ora di futuro, di cosa si tratta?

Ora di Futuro è un progetto educativo dedicato ai bambini delle scuole primarie che coinvolge insegnanti, genitori, educatori: scuola, famiglia e reti non profit sono gli attori attraverso i quali si riesce a sviluppare il progetto.

Questo progetto nasce come percorso educativo che attraverso giochi e attività proposte sulla piattaforma digitale possa insegnare ai bambini a essere responsabili riguardo a grandi temi come quello della sostenibilità ambientale, del benessere, dell’economia e del risparmio.

L’intero percorso didattico è inserito in una piattaforma digitale che coinvolge bambini, scuola e famiglia e che in questo anno di distanziamento sociale ha rivestito un ruolo fondamentale, anche come supporto a insegnanti e famiglie per la buona riuscita della DAD.

I centri Ora di Futuro

Una parte importante del progetto, infatti, è costituita dalla collaborazione con alcune onlus che si occupano di sostegno alla genitorialità per famiglie fragili di bambini da 0 a 6 anni. Ogni bambino ha diritto ad avere la possibilità di essere educato, e i centri Ora di Futuro presenti in tutta Italia lo dimostrano.

Nati in collaborazione con tre onlus (Mission Bambini, L’Albero della Vita e Centro per la salute del bambino) i centri Ora di Futuro quest’anno più che mai hanno rappresentato un porto sicuro per molte famiglie. Lo dimostrano alcune toccanti testimonianze che abbiamo ascoltato durante la presentazione dell’Osservatorio.

Durante l’emergenza Covid abbiamo tutti vissuto il rischio di sentirci soli di fronte a qualcosa di più grande di noi. Nelle famiglie fragili il lockdown, la DAD, la malattia possono peggiorare di molto una situazione già non facile, e in questo caso chi ci rimette di più sono proprio loro, i bambini. In questo anno i centri Ora di futuro hanno offerto ascolto, sostegno e aiuti concreti per le famiglie.

La generazione Apha e il Coronavirus

I bambini di oggi sono gli adulti di domani. Sapere cosa desiderano, quali sono i loro sogni, come vedono il mondo è come aprire una finestra temporale sul futuro. È lo studio che ha fatto il centro sudi Tiresia, chiamato a collaborare con Ora di Futuro e ad analizzare gli elaborati dei bambini della scuola primaria, la generazione Alpha. 

Cosa pensano i bambini della generazione Alpha riguardo al futuro? Come vivono il presente? Cosa desiderano dalla scuola e dal loro domani?

elaborato del progetto ora di futuro

 

I 4 mila elaborati dei piccoli studenti che sono stati analizzati raccontano di una generazione di piccoli ottimisti, che hanno una particolare sensibilità verso l’ambiente, che credono molto nella tecnologia, nella scienza e nella medicina come strumenti adatti a dare le risposte alle esigenze delle persone. 

Rispetto alle scorse edizioni, gli elaborati dei bambini (realizzati durante il primo lockdown) risentono di una forte influenza della situazione attuale, sono in generale meno creativi e più standardizzati. Ma ciò che emerge forte, segno che l’emergenza sanitaria sta avendo il tuo peso anche nella vita dei bimbi, è il desiderio di socialità, di tornare a stare insieme. E come sarà la scuola del futuro per i bambini della generazione Alpha che hanno partecipato a questa edizione del progetto? Sarà certamente tecnologica, per permettere a tutti di avere le stesse competenze digitali. Sarà laboratoriale, perché bisogna mettere le mani in pasta per imparare, ma sarà soprattutto in presenza. Perché la scuola è apprendimento, ma anche relazione e i bambini hanno bisogno di interagire di persona, non attraverso uno schermo. Proprio come noi.