Si dice che la più grave malattia di una giovane mamma sia il sonno, o meglio la mancanza di sonno perché il neonato non dorme e non lascia dormire.

Tra le neomamme la categoria delle più fortunate è quella i cui i bambini dormono la notte. Almeno cinque ore di fila. Un record e un sogno irrealizzabile per quelle mamme e in quelle famiglie in cui il neonato ogni notte interrompe la quiete con un pianto irrefrenabile.

Perché il neonato si sveglia piangendo?

Non è facile rispondere a questo interrogativo.

I motivi per cui i bambini si svegliano di notte sono innumerevoli.

I disturbi del sonno sono numerosi e non sempre legati a una causa definibile né necessariamente vincolati a errori comportamentali dei genitori, in generale però vi sono delle regole che possono migliorare il sonno, comunque sempre in modo graduale.

La verità su come i bambini effettivamente dormono è che ci sono periodi di sonno ininterrotto e periodi di notti inquiete. E questo va avanti con alti e bassi per i primi anni di vita. Sebbene dopo l’anno (per alcuni bambini anche prima) la situazione vada migliorando e i risvegli notturni divengano un fatto non più quotidiano.

Perché il neonato non dorme

Il neonato non possiede il ritmo sonno-veglia tipico degli adulti e dei bambini a partire dai quattro anni d’età.

I neo-genitori più fortunati sono quelli che hanno un bambino attivo di giorno e tranquillo di notte.

Nella maggior parte dei casi invece i neonati si addormentano e si risvegliano più volte, sia di giorno che di notte.

Quanto dormono i neonati

I neonati dormono poco e spesso. Si risvegliano per le poppate. In generale i loro sonnellini hanno una durata tra le 2 e le 4 ore.

Il neonato si sveglia spesso anche 4 o 5 volte a notte.

Perché il neonato si sveglia piangendo?

Il neonato comunica con il pianto. Le sue lacrime ci dicono che qualcosa non va.

Generalmente il pianto del neonato è una richiesta di cibo.

Ma può essere anche l’umidità del pannolino sporco che lo porta a svegliarsi dal suo sonnellino e a chiamarci.

O la presenza di un malessere.

Ovviamente i genitori dovranno provare ad interpretare quel pianto e consolare il piccolo.

Laddove non dovesse calmarsi sarà sempre utile confrontarsi con il proprio pediatra.

Dimmi come allatti e ti dirò quanto dormirà il tuo bambino

I neonati alimentati con latte artificiale, in generale, dormono un po’ di più di quelli allattati al seno.

Questo perché il latte materno si digerisce prima (e meglio) di quello artificiale ma sazia di meno.

Quindi è normale che dopo l’ultima poppata, il piccolo si risvegli a distanza di 2 o 3 ore.

Nel caso di ultima poppata con latte artificiale, invece, è possibile un sonno prolungato fino a 5-6 ore.

Il caldo

Se il neonato si sveglia anche a breve distanza dalla poppata, lamentandosi e piangendo potrebbe patire l’eccessivo caldo.

L’istinto di protezione spinge mamma e papà a coprire il bambino. Invece, il calore eccessivo può svegliarlo! In camera da letto o nei luoghi in cui il bimbo dorme di giorno, non dovrebbero mai esserci più di 18 o 19 gradi.

Quindi occorre regolare il riscaldamento, specie in inverno ed evitare di coprire troppo il neonato. Niente cappellini e coperta rimboccata solo al di sotto delle spalle.

Il rito della nanna

Non esiste una regola valida per tutti, ma in generale possiamo suggerirvi di stabilire e creare per quanto possibile una routine del sonno:

  • farlo dormire nel proprio lettino
  • non spostare il bambino dopo che si è addormentato
  • cambiare il pannolino prima di mettere a letto il neonato