Per fronteggiare le numerose insidie che incorrono durante la bella stagione è importante conoscere le malattie più diffuse in estate.

Purtroppo virus e batteri non vanno mai in vacanza. Anzi. Alcune infezioni proprio con il clima caldo tendono a proliferare.

Poi ci sono le punture d’insetto e di animali come le meduse. Nonché i colpi di sole e di calore.

Insomma, anche d’estate prevenire è meglio che curare.

Le malattie

Infezioni cutanee

Tra le infezioni batteriche più contagiose che colpiscono i bambini d’estate c’è l’impetigine, che causa vescicole-bolle che si risolvono nel giro di 4-8 giorni.

Nelle forme più lievi e superficiali è sufficiente un trattamento locale con antisettici per ammorbidire e rimuovere le squame crostose e l’uso di antibiotici topici da applicare 2-3 volte al giorno per almeno una settimana dopo la scomparsa delle lesioni. Il trattamento antibiotico per via orale è necessario, quando le lesioni sono più estese ma ovviamente sarà il pediatra a decidere quale trattamento intraprendere.

Altra infezione molto diffusa è la micosi da piscina che si caratterizza per chiazze bianche o eritematose sotto la pianta dei piedi, nel palmo delle mani e a livello interdigitale che si accompagnano in alcuni casi anche alla sensazione di prurito.

Il trattamento è locale con l’utilizzo di creme a base di sostanze anti-micotiche da applicare 2 volte al giorno per almeno 14 giorni.

Per prevenire le micosi è importante utilizzare sempre ciabattine in gomma sia a bordo piscina, che nella doccia e nello spogliatoio di spazi comuni nonché  teli, asciugamani e spazzole rigorosamente personali.

Gastroenteriti e intossicazioni alimentari

Lo Staphyloccus aureus è invece il batterio responsabile di numerose intossicazioni alimentari che si manifestano entro 24–48 ore dall’assunzione di un alimento contaminato, con diarrea, vomito, dolori addominali, raramente è presente febbre.

Per compensare un’eventuale perdita di liquidi è importante bere molto. Vanno, però, evitate le bibite ad alto contenuto di zucchero come i succhi di frutta confezionati che potrebbero aggravare la diarrea. E’ raccomandabile poi non smettere di mangiare, meglio se leggero, in pasti piccoli e frazionati.

In generale, quando si viaggia in zone con scarse condizioni igieniche, è importante bere solo acqua in bottiglia, non consumare verdure crude e frutta sbucciata, evitare sempre il ghiaccio. Se non si è certi della provenienza consumare carne ben cotta; evitare cibi contaminati potenzialmente a rischio come molluschi e mitili crudinon condividere tovaglioli, bicchieri, posate e stoviglie; lavare sempre bene le mani con acqua e sapone o un disinfettante a base di clorexidina dopo essere stati alla toilette e prima di mangiare o manipolare del cibo.

Allergie da punture d’insetto

Le punture di insetto, api e vespidi, causano reazioni che variano da una semplice eruzione ad uno shock anafilattico (raro).

Per evitare di essere punti dalle zanzare è bene evitare l’uscita nelle ore del tramonto, utilizzare indumenti che coprano braccia e gambe, proteggersi con zanzariere ed eventuali repellenti da azionare negli ambienti o da applicare sulla pelle.

Tra le specie che si incontrano nel Mediterraneo le più pericolose sono a Pelagia nucticola che è una medusa abbastanza velenosa e le tracine che sono pesci che si trovano sotto la sabbia, vicino alla riva.

Le punture da medusa provocano dolore bruciante e poi prurito intenso, mentre sulla pelle rimane una zona eritematosa ed edematosa con possibile formazione di una bolla; le punture da tracina causano un dolore intenso che può persistere per alcune ore e la sede dell’inoculazione del veleno si presenta arrossato e gonfio.

Dopo una puntura di medusa, è necessario disinfettare con acqua di mare e poi con bicarbonato, medicando, poi la parte con un gel a base di cloruro d’ alluminio; nel caso di puntura da tracina, mettere subito il piede sotto la sabbia calda o tamponare con acqua bollente, perché il calore lenisce il dolore provocato dalle tossine velenose.

Ricordate di non usare sulla puntura di medusa l’ammoniaca, il limone, l’aceto, o l’alcol; non strofinare o grattare perchè si corre il rischio di mandare in circolo le tossine rilasciate; non utilizzare pinzette per rimuovere eventuali frammenti di tentacoli perchè la lacerazione di tessuti provocherebbe la fuoriuscita di tossine; non disinfettare con acqua dolce, troppo fredda o ghiaccio.

Colpi di sole e colpi di calore

Il colpo di sole è legato all’esposizione diretta ai raggi solari. Comporta un aumento della temperatura corporea oltre i 38 gradi e può associarsi a scottature.

Il colpo di calore, invece, si manifesta quando la temperatura esterna è molto alta e una persona non riesce efficacemente a disperdere calore. A volte il colpo di calore si sovrappone a quello di sole.

I più a rischio sono i bambini, tanto più quanto più sono piccoli.

Per evitare i colpi di sole e di calore è importante evitare l’esposizione prolungata al sole, soprattutto nelle ore più calde e in assenza di un’adeguata protezione a livello del capo.

Tra i sintomi: febbre, cefalea, nausea, irritabilità, confusione mentale, e, nei casi più gravi, perdita di coscienza e collasso cardio-circolatorio.

Fonte Waidid