La diagnosi e la terapia?
Nella maggioranza dei lattanti la storia del bambino e l’esame obiettivo possono essere sufficienti per diagnosticare il RGE, riconoscere la maggior parte delle complicanze e iniziare la terapia.

Evitare i cibi che aumentino l’acidità gastrica come thè o brodo di carne o pomodoro.

Frazionare i pasti cioè dare pasti piccoli a distanza minima di 3 ore tra l’inizio di un pasto e l’altro, spesso il RGE è secondario ad una iperalimentazione.

Evitare farmaci che aumentino l’acidità del materiale refluito come ricostituenti a base di calcio, antinfiammatori, mucolitici ed antiasmatici  che possono invece essere somministrati per aerosol.

Evitare di cambiare tipo di latte sarà il pediatra a consigliarlo nel caso in cui sospetti una IPLV.

Evitare di cambiare il piccolo subito dopo la poppata ma mantenerlo in posizione inclinata per almeno mezz’ora prono sull’addome della mamma

Evitare gli infant seat dove il bambino assume una posizione “infossata” che favorisce il reflusso eventualmente utilizzare la sdraietta dove il piccolo è libero di muovere le gambine e non viene compresso l’addome.

Quando tenuto in braccio favorire la posizione prona sorretto con un braccio tra le gambine e l’altro a livello del torace mantenendo le spalle più in alto rispetto al sederino.

Nel caso di RGE complicato da ritardo di accrescimento o da sintomi respiratori il pediatra può decidere di iniziare una terapia senza effettuare indagini diagnostiche. I farmaci utilizzati sono antiacidi in grado di ridurre l’acidità del materiale refluito migliorando così i sintomi.
Nel caso vi sia una sintomatologia insolita per valutare se possa essere legata ad un RGE viene effettuata la Ph-metria delle 24 ore esame che mediante il posizionamento di un sondino naso gastrico ci consente di dimostrare e caratterizzare la presenza del RGE.

In presenza di sintomi gravi viene eseguita una endoscopia, viene inserito attraverso la bocca un piccolo tubicino con una telecamera che permette la visualizzazione dell’intero tratto esplorato permettendo di eseguire anche biopsie.
La terapia chirurgica è eccezionale.
Nel caso in cui il RGE sia secondario ad altra patologia ovviamente si dovrà trattare anche la patologia di base.