In un articolo pubblicato sull’ Independent lo scorso 8 marzo si legge che i giovani studenti di oggi, definiti generazione Y, sono alunni difficili, perché cresciuti in una cultura dove la gratificazione è immediata. Incapaci di attendere e del tutto estranei ai concetti di pazienza e impegno, questi ragazzi recepiscono dalla televisione che il successo è istantaneo e si ottiene senza alcuno sforzo. Questo non avviene però di norma nella scuola, e qui emergono quindi le note dolenti.

Inoltre, se ricordate lo studio sulla capacità di alcuni di posticipare la gratificazione, capacità che aiuterebbe da adulti a godere di una vita più ricca di soddisfazioni e più gratificante, quest’ansia diffusa di avere tutto e subito, senza sforzo, assume una connotazione ancora più preoccupante e andrebbe assolutamente stroncata sul nascere.

Tuttavia, da una ricerca in Gran Bretagna è emerso che i ragazzi trascorrono mediamente 1,7 ore al giorno di fronte a internet, 1,5 sui videogiochi, e 2,7 davanti alla televisione. E la loro mente ne è inevitabilmente condizionata in maniera molto forte.

La soluzione per conivolgere maggiormente questi ragazzi qual è, allora, secondo John Dunford, segretario generale dell’associazione dei dirigenti scolastici inglesi? Incoraggiare i giovani affinché impieghino le competenze acquisite attraverso le nuove teconologie per sviluppare una capacità di apprendimento autonomo, indipendente.

D’altronde questo è ciò che la nostra economia richiede già oggi, in molti casi: essere sempre studenti autodidatti, capaci e desiderosi di continuare ad imparare per tutto il corso della nostra vita.

Voi cosa pensate dell’attuale difficoltà di posticipare la gratificazione, della necessità di avere tutto e subito?

E in che modo si può incoraggiare e stimolare in bambini e ragazzi la capacità di apprendimento autonomo?

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