In Italia il 66% dei bambini avrebbe bisogno degli occhiali, in base ai dati emersi da una ricerca condotta dall’Albo degli optometristi e da Federottica con l’Università del Salento, su un campione di circa 1000 bambini della scuola elementare. Di questo 66% che avrebbe bisogno di occhiali, solo il 25% li indossa. Inoltre, dato ancora più preoccupante, la quasi totalità dei bambini avrebbe posture  e schemi motori scorretti nella lettura, nella scrittura, e davanti a tv e pc.

Harry Potter, il mago con gli occhiali, la cicatrice sulla fronte e i capelli spettinati, che ha incantato negli ultimi 12 anni centinaia di milioni di bambini e adulti in tutto il mondo, ha scatenato per un breve periodo un certo desiderio di emulazione, ma purtroppo ora l’effetto Harry Potter pare svanito, almeno per quel che concerne gli occhiali.

Molto importante è la prevenzione, che deve iniziare quando è ancora in atto la fomazione oculomotoria. Federottica ha elaborato un progetto specifico, che prende il nome di piano Bimbovisione, attivo nelle strutture scolastiche di tutto il territorio nazionale. Errori refrattivi non corretti per tempo, infatti, causano nel mondo circa il 50% dei difetti visivi.

Lo stress visivo tra l’altro può avere ricadute sul rendimento scolastico: vale decisamente la pena di prevenirlo.

Nelle aree urbane e industrializzate manca più che altrove – secondo Silvio Mariotti, oftalmologo e coordinatore e del Programma per la prevenzione della cecità Vision 2020 – uno screening adeguato.

Sarà così, ma mio figlio a 5 anni, a Milano, di screening ne ha già avuti due: uno alla scuola dell’infanzia e uno dal pediatra di libera scelta.

Speriamo che l’importanza di screening e prevenzione venga percepita in tutte le scuole di ogni ordine e grado.

Cosa avviene nelle scuole dei vostri figli? Si presta attenzione a eventuali disturbi visivi dei bambini e dei ragazzi?

Immagine: domanderisposte.net

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