Alcuni bambini quando vanno a letto si mettono a gattoni, si dondolano violentemente e iniziano a picchiare la fronte contro la testiera del letto. Possono andare avanti 5, 10, 15 minuti e poi si addormentano. Possono farlo anche prima del sonnellino pomeridiano. Quindi per il resto della giornata si comportano normalmente. Questo è quello che i pediatri definiscono “comportamento ritmico”, molto comune nei bambini di età compresa tra 1 e 5 anni. Qualcuno già a 2 mesi inizia a dondolare il corpo.

Ma non c’è da preoccuparsi. Di solito iniziano verso i 9 mesi a dondolarsi e dopo qualche settimana cominciano a battere la testa. I più “testardi” continuano per settimane, mesi e perfino anni. Poi, improvvisamente, (in genere dopo un anno e mezzo di esercizio) smettono. Molto raramente questo modo di addormentarsi si protrae oltre il quarto anno di età.

Ma cosa può accadere alla testa dei piccoli? Poco o nulla, assicurano gli esperti: al massimo, qualche bernoccolo. Nessuno conosce il motivo di questo gioco notturno. Si pensa sia causato dal dolore della dentizione o da una fase dello sviluppo neurologico, oppure semplicemente che sia un modo di auto consolarsi. Un fatto è certo: i comportamenti ritmici, come sono venuti, così scompaiono, senza lasciare alcuna traccia sullo sviluppo della personalità o dell’intelligenza del bambino.

Ma se non volete rassegnarvi ad aspettare che le “zuccate” passino come sono venute, potete provare a ridurne l’intensità e la frequenza con le seguenti attenzioni:

  • durante il giorno create per il bambino occasioni di dondolarsi: sull’altalena, cullandolo, procurandogli un cavallo a dondolo;
  • fategli ascoltare della musica ritmata e ballate con lui, battendo ritmicamente le mani;
  • imbottite le sponde del letto, in modo da proteggergli la testa;
  • sembra anche che l’ascolto di un metronomo, lo strumento che i musicisti usano per tenere il tempo, aiuta a togliere l’abitudine di dare “zuccate”.

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