Quando introdurre il pesce nello svezzamento? Il pesce è un alimento molto prezioso nella dieta del bambino e per questo non deve mai mancare. È importante essenzialmente perché è ricco di acidi grassi cosiddetti polinsaturi, in particolare Omega-3, detti anche essenziali, in quanto l’organismo non è in grado di produrli da solo in quantità adeguate ma li deve assumere attraverso la dieta.

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Perchè è importante il pesce nello svezzamento

Il pesce contiene acidi grassi Omega 3

I grassi Omega-3 sono molto benefici innanzitutto perché abbassano il livello nel sangue del colesterolo, migliorando la circolazione sanguigna. Poi, non innalzano il livello dei trigliceridi permettendo così al sangue di rimanere più fluido, e regolano la pressione arteriosa, prevenendo quindi le malattie cardiovascolari. Inoltre, migliorano la vista, favoriscono lo sviluppo del sistema nervoso e possono migliorare l’intelletto in quanto sono componenti fondamentali della membrana cellulare, che diventa così più permeabile permettendo il buon funzionamento dei neuroni.  I grassi Omega-3 sono presenti in grandi quantità nel pesce azzurro (sardine, sgombro, aringhe, acciughe, tonno e pesce spada) e nei pesci che si nutrono di alghe e che vivono quindi in mare aperto.

Il pesce contiene anche molte vitamine preziose per l’organismo del piccolo tra cui troviamo:
A per la vista, la pelle. Si trova soprattutto nel pesce grasso, come l’aringa, l’anguilla e lo sgombro, nei crostacei e nei molluschi;
B2 che protegge i tessuti, la pelle e la vista;
B3 che previene le malattie a carico di cuore e circolazione ed è importante per la crescita e l’attività delle cellule;
B6 che stimola il sistema immunitario, protegge il sistema nervoso e la vista e previene le malattie della pelle;
B12 per la crescita, la formazione dei globuli rossi e il mantenimento della mielina;
D che rinforza il sistema di difesa naturale dell’organismo e consente l’assorbimento del calcio e del fosforo, minerali indispensabili per lo sviluppo di ossa e denti, e protegge la pelle. Si trova soprattutto nel merluzzo;
K per la coagulazione del sangue e per la salute di ossa e tessuti.

 

Il pesce è anche fonte inesauribile di sali minerali per la crescita tra cui troviamo:
iodio importante per il buon funzionamento della tiroide, una ghiandola situata alla base del collo, essenziale per la crescita e lo sviluppo del sistema nervoso;
selenio utile, anch’esso, per il buon funzionamento della tiroide, svolge inoltre un’azione anti-inettiva e anti-infiammatoria, stimola le difese naturali dell’organismo, previene i disturbi a carico di cuore e circolazione e protegge la pelle;
fluoro essenziale per lo sviluppo di ossa e denti;
zinco utile per il rinnovo dei tessuti e il funzionamento del sistema di difesa naturale, la vista e la pelle;
fosforo serve per la salute di ossa e denti.

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Quando introdurre il pesce nello svezzamento? Indicazioni utili

Insomma per tutte le sue qualità, il pesce è molto importante per uno sviluppo sano del bambino ma è anche molto allergizzante ed è per questo che è bene cominciare ad offrirlo al piccolo dal 7°-8° mese, 2-3 volte la settimana. All’inizio, scegliere le varietà magre, come la sogliola, la platessa, il merluzzo, il nasello, la cernia, il dentice e la coda di rospo. Questi pesci, infatti, hanno un sapore delicato e, quindi, sono più facilmente graditi dal piccolo, e sono anche più digeribili in quanto contengono pochi grassi e poche calorie. Inoltre, sono più facili da masticare e si possono offrire come liofilizzato o omogeneizzato. Poiché però il pesce ha un gusto un po’ “forte”, è preferibile cominciare con piccoli assaggi magari sciolti nella pappa.

Dal 10° mese si può passare all’orata e al branzino e proporre anche il pesce come secondo con un contorno di verdure, e dopo l’anno a pesci più grassi come tonno e salmone. Si deve, invece, aspettare sempre l’anno di età prima di proporgli qualsiasi tipo di pesce se il piccolo è a rischio di allergie per una predisposizione familiare, o se si vuole proporgli il pesce salato, affumicato o in scatola. Anche se è sempre bene non esagerare con questo tipo di prodotti e preferire sempre il pesce fresco o surgelato. Mentre per offrire al piccolo i crostacei (gamberi, granchi, aragoste, scampi ecc.) e i molluschi (calamari, cozze, seppie, vongole ecc), invece, è bene che aspettare che il piccolo abbia compiuto i due anni in quanto queste varietà sono fortemente allergizzanti.

 

Dunque già dal 7°-8° mese si può offrire il pesce anche fresco o surgelato insieme alla pappa, ma se è fresco è bene affidarsi a una pescheria di fiducia. Inoltre, al momento dell’acquisto, è importante porre attenzione ad alcune caratteristiche per verificarne la freschezza e la qualità:
le squame non devono staccarsi facilmente dalla pelle
le branchie devono essere rosse;
l’occhio deve apparire vivo e convesso;
l’odore non deve essere sgradevole né troppo intenso;
– se posizionato orizzontalmente, il pesce deve mantenersi dritto;
– la carne deve essere morbida ed elastica e non flaccida.

Se si acquista il pesce fresco lo si deve pulire con cura, eliminando le viscere interne e le squame, e sciacquarlo sotto l’acqua corrente. Poi, almeno fino ai due anni del piccolo, è bene proporlo lesso o cotto al vapore, in quanto così risulta ancora più morbido, leggero e quindi digeribile. La cottura al vapore, inoltre, ha il vantaggio di non alterare le proprietà nutritive dell’alimento. Una volta pronto eliminare la testa, la coda, le lische e la pelle e schiacciarlo con una forchetta, condire con un cucchiaino di olio extravergine di oliva e unire alla pappa oppure offrirlo al piccolo come secondo.