Quando mia madre ha trovato in rete questo post, ho temuto il peggio.

Mi avrebbe diseredata? Sarebbe diventata furibonda per poi non rivolgermi più la parola?

Poff” ha detto invece lei inarcando le sopracciglia e scrollando le spalle “Abbiamo fatto anche tante cose belle, insieme. Ad esempio, delle lunghe vacanze al mare”.

Vero.

Io e mia sorella trascorrevamo le vacanze estive in una piccola località sotto il Monte Conero. Eravamo molto invidiate: nostra madre era tra le poche a permettere ai figli di fare il bagno anche quando il mare era mosso. Ogni tanto capitava che una corrente particolarmente forte ci trascinasse al largo, e da lontano ci sbracciavamo chiedendo aiuto. Nostra madre, sulla riva, rispondeva ai nostri richiami con cordiali segni di saluto (anzi, colgo l’occasione per ringraziare ancora il bagnino Tiziano che, quando la vedeva sbracciarsi tutta sorridente, capiva l’antifona e si gettava in mare).

Inoltre” ha continuato mia madre “ho curato la vostra educazione religiosa. Sono persino andata a Gerusalemme con la parrocchia!

E anche questo è vero.

Per noi era un grande sollievo sapere la mamma al sicuro tra gente di fede. Venivamo informate solo dopo che era solita abbandonare il gruppo e sparire. Veniva ritrovata tra i Palestinesi, “dove c’erano i tafferugli”.

Poi, vi ho dato una coscienza politica”.

Anche troppo, mamma.

Ricordo quando ti eri messa in testa di formare un nuovo movimento politico a cui avevi anche trovato il nome: Rifondazione Terrorista.

Infine ho portato tua figlia alla civiltà, facendola venire con me a Milano“.

Dio te ne renda sempre merito, mamma! Erika aveva proprio bisogno di una bella sgrezzata! Siete partite assieme per Milano, lo scorso Dicembre, per festeggiare Sant’Ambrogio. Quella sera stessa ti ho visto in televisione che litigavi con un poliziotto in tenuta antisommossa, mentre eri intenta a insultare i vip sul red carpet della Scala. Ho subito telefonato a Erika. “Tranquilla, mamma, sono al bar. Sto bevendo un the” “E la nonna?” “L’ho lasciata in Piazza, a manifestare”.

Quando sarò grande, voglio vivere una vita come la sua – dichiarano adesso le figlie riempendomi di inquietudine.