La ragazzina davanti a me ha gambe fenicottere, grazia da gazzella e occhi da panda.

Ho messo bene il bene mascara?” chiede sbattendo le ciglia e spargendo pece nera tutto attorno.

No, figlia mia, l’hai applicato da schifo, ma non è quello il punto. Il punto è che avresti dovuto farlo di nascosto. Lascia che ti spieghi come funzionano le cose:  tu avresti dovuto chiedermi il permesso di truccarti, io te lo avrei negato, tu l’avresti fatto ugualmente lontano dai miei occhi.

Era così che funzionanavano le cose quando avevo la tua età. Truccarsi era IL MALE.  Noi ragazzine degli anni Ottanta uscivamo da casa con la faccia pulita ma, quando le porte dell’ascensore si sarebbero riaperte, saremmo riapparse con labbra arancioni e ombretto fluorescente (e poiché al peggio non c’è fine, probabilmente avremmo anche esibito scaldamuscoli gialli e fascetta dorata sulla fronte. Non fare domande, non capiresti).

Carla era la ragazzina più popolare della scuola, e non perché fosse particolarmente bella o simpatica, anzi: occhiali a fondo di bottiglia e caratteraccio. Ma aveva la mamma spacciatrice Avon: il giornalino con le ultime novità su creme e rossetti passava di mano in mano durante le ore di lezione e ognuna segnalava  i prodotti preferiti con le proprie iniziali. A ricrazione si confrontavano le scelte, si eliminava il suplerfluo  e si procedeva con l’ordine. Era indispensabile che tutte fossero d’accordo su cosa acquistare, dato che i trucchi sarebbero stati usati collettivamente e passati di mano a seconda delle urgenze. Nessun genitore lo avrebbe scoperto e noi saremmo state libere di girare per il mondo con la faccia marronizzata e luccicante (ah, le terre di una volta!)

Quindi capisci, figlia mia, tu non puoi chiedere a me di insegnarti come ci si trucca: mi destabilizzi!

Ma alla ragazzina non gliene frega niente di destabilizzare la propria povera madre. Brandisce  il fard con fare deciso e chiede che glielo applichi.

Così, lo faccio. Tiro su col pennello quanta più polvere colorata posso e le disegno sulle guanciotte due bei pomelloni rosati da matrioska in salute.

Mamma, ma cosa stai combinando?!” grida la ragazza sgomenta, e con l’ovatta si tira via tutto: fard, gloss, mascara.
Trattasi di psicologia inversa, figlia mia. Un trucco che funziona sempre.