Forse non sono la persona più adatta a scrivere questo post, dato che da piccola (in realtà un po’ ancora adesso) adoravo i cartoni animati e che personaggi come Heidi, Remì, Candy Candy & company (dimenticavo i Puffi), sono stati compagni di molti momenti spensierati. Ma allora, i programmi per bambini si concentravano in alcune fasce del giorno, non pervadevano i palinsesti, non c’erano dei canali dedicati…

Insomma tutto era più moderato, limitato, circoscritto a determinati momenti della giornata. E basta. Oggi, un bambino che abbia la voglia (cosa frequentissima) e la possibilità di guardare tutta la tv che vuole, potrebbe potenzialmente farlo per molte ore al giorno. In effetti è quello che accade: i bimbi stazionano davanti allo schermo scambiato dai genitori per un’economica baby sitter per ore. E mentre noi mamme come sempre affaccendatie svolgiamo le mille altre cose di ogni giorno, loro sono esposti alla pubblicità e ai messaggi e modelli non sempre positivi che la tv propone.

Oggi l’appello arriva anche dalla Società Italiana di Pediatria, che lancia la campagna “Un giorno senza televisione” per sollecitare le famiglie a trovare passatempi alternativi, perché “la tv non deve essere una necessita’ e ogni tanto si puo’ anche farne a meno”.

Al di là dei dati che potremmo snocciolare (potete leggerli seguendo questo link) sui comportamenti e gli atteggiamenti mentali deleteri riscontrati in quei bambini che guardano la tv per più di tre ore al giorno, mi soffermerei su una riflessione forse più banale, ma magari anche più importante: il tempo che la tv ruba ai nostri figli, non potrebbe, forse. essere impiegato in modi più creativi, stimolanti, emozionanti, per loro ma anche per noi?

Forse presi dagli impegni giornalieri non abbiamo più tanto tempo da dedicare loro: quando torniamo a casa dal lavoro ci sono gli impegni domestici che ci aspettano, ma così si rischia forse di scordare la cosa più importante: trascorrere del tempo con i bambini, tempo che nessuno ci restituirà quando cresceranno e reclameranno quel distacco da noi che adesso subiscono come una mancanza! Vale la pena di pensarci, secondo me…

Però, vorrei anche utilizzare questo spazio per chiedervi: in che modo trascorrete il tempo con i vostri figli? L’idea è soccorrere quante sono prese dal panico chiedendosi: cosa posso fare insieme ai miei bambini? Beh, per esempio, giocare, leggere, fare una passeggiata, portarli al parco… le alternative possono essere tante! Perché non ce le raccontate?