In occasione dei suoi 20 anni di vita l’Aba (Associazione per lo studio e la ricerca sull’anoressia, la bulimia e i disordini alimentari) ha realizzato in collaborazione con Olgivy una straordinaria campagna di sensibilizzazione, che potete vedere a questo link.

Tre ragazze, belle ma non vistose, con l’aria di essere serene e in buona salute, sono in posa con il medio e l’indice della mano sollevati, in segno di vittoria: sono le dita che chi soffre di anoressia utilizza per procurarsi il vomito, e lo slogan recita infatti “io non le uso più per vomitare“. Delle ragazze viene indicato il nome, l’età, l’anno in cui si sono rivolte all’Aba per cercare aiuto, e si sottolinea che ora stanno bene.

Si tratta di un approccio esattamente opposto rispetto a quello della campagna del 2007 di Oliviero Toscani per un’azienda di abbigliamento, dove lo slogan No Anorexia affiancava l’immagine di una donna che ne soffriva, pelle e ossa, decisamente inquietante.

Fabiola De Clercq, presidente dell’Aba e autrice del libro Tutto il pane del mondo, aveva fortemente criticato la campagna di Toscani. Ora, grazie a Guerino Delfino, presidente di Olgivy Italia, e al fotografo Paolo Zambaldi, la De Clercq è riuscita a lanciare un messaggio positivo, incoraggiante, grazie al quale (speriamo) molte altre donne che soffrono di disturbi alimentari saranno spronate  a uscire dall’isolamento, a chiedere aiuto. Se ce l’hanno fatta Giulia, Donia, Alice, ce la possono fare tante altre come loro.

A voi piace questa campagna?

Immagine: www.bioblog.it