L’uovo chiaro è una forma di aborto spontaneo.

Vediamo di cosa si tratta e come affrontarlo correttamente.

Come riconoscere l’uovo chiaro

Nel primo trimestre e quindi nelle primissime settimane della gravidanza può verificarsi una condizione patologica del sacco gestazionale caratterizzata per l’assenza dell’embrione.

Si tratta di un aborto interno, che in termini medici viene definito anche gravidanza anembrionica. L’uovo fecondato si annida nell’utero, ma al suo interno non si sviluppa l’embrione.

Le cause

Nella maggior parte dei casi, le cause sono di natura genetica o cromosomica e si verificano già al momento della fecondazione.

L’ovulo infatti si unisce allo spermatozoo dando vita ad una serie di divisioni cellulari che portano alla formazione del sacco vitellino in cui si formerà l‘embrione.

In caso di uovo chiaro, però, lo sviluppo dell’embrione non avviene e si blocca in una fase fin troppo precoce che non consente di raggiungere una maturità apprezzabile.

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Sintomi

Così come tutti gli aborti spontanei, anche nel caso dell’uovo chiaro, l’espulsione dell’ovulo si manifesta attraverso:

  • perdite di sangue
  • dolori pelvici più o meno intensi.

Poiché si verifica nelle primissime settimane di gestazione, spesso questo aborto è del tutto asintomatico. In alcuni casi la donna non sa neanche di essere incinta.

Uovo chiaro e Beta

La diagnosi dell’uovo chiaro può essere evidenziata solo dall’esame ecografico.

L’ecografia, in genere, viene ripetuta a distanza di 7 giorni per ottenere un ulteriore riscontro.

Infatti spesso i valori ematici indicativi della Beta hCG possono continuare ad essere positivi per un po’ di tempo anche se l’embrione ha smesso di svilupparsi o non esiste più.

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Gravidanza dopo un aborto

Il trauma di un aborto, per quanto precoce e relativamente indolore da un punto di vista puramente fisico, è sempre difficile da superare.

Ma una gravidanza anembrionica rappresenta nella maggior parte dei casi una sfortunata casualità.

Non influisce sulla futura capacità riproduttiva della donna.

Dopo due o tre mesi dall’aborto si può provare a concepire nuovamente.