Il discusso vaccino contro il papillomavirus (HPV) è entrato nel Piano Nazionale dei Vaccini, finalmente aggiornato dopo 7 anni in cui è rimasto invariato: sarà proposto a tutte le ragazzine di 12 anni, che potranno così essere vaccinate gratuitamente grazie ad uno stanziamento apposito.

 

La petizione di alcuni ricercatori e privati cittadini contro la somministrazione del vaccino contro il papilloma virus (HPV) alle dodicenni non è servita, perché questo discusso vaccino è entrato a far parte del nuovo piano delle vaccinazioni nazionali, pubblicato a marzo sulla Gazzetta Ufficiale, di cui costituisce proprio una delle novità.

L’obiettivo è quello di somministrare il vaccino nel 2012 al 70% delle ragazzine nate nel 2001 e per il 2014 al 95% di quelle nate entro il 2003.

Cos’è il papilloma virus?

Abbiamo già parlato del papilloma virus: vi ricordiamo che si tratta di un’infezione del collo dell’utero che si trasmette per via sessuale, con rapporti non necessariamente completi.

Si tratta di un’infezione priva di particolari sintomi e per questo ancor più insidiosa, perché se è vero che a volte non comporta particolari rischi o comunque causa problemi fastidiosi, ma risolvibili, come i condilomi, altre volte invece provoca la formazione di tumori maligni.

A cosa serve il vaccino contro papilloma virus?

Il vaccino contro papilloma virus serve perciò a prevenire il rischio di infezione, con tutte le conseguenze del caso, fermo restando che il pap test tutt’oggi resta la forma di prevenzione più efficace: tutte le donne fra 25 e 65 dovrebbero farlo, almeno ogni 3 anni, anche se si sono già vaccinate, perché il vaccino copre solo 4 (i più pericolosi) dei 120 ceppi dell’Hpv.

Un altro beneficio del vaccino pare essere quello di ridurre le recidive di tumore all’utero in donne già operate, come risulta da uno studio dell’Università di Vienna pubblicato sul «British Medical Journal», secondo cui questo avviene nel 60% dei casi. E addirittura, sempre secondo questo studio viennese, aiuterebbe la prevenzione del tumore anale e del tumore alla gola anche dopo i 45 anni e anche negli uomini.

La polemica

Chi si oppone alla somministrazione del vaccino contro papillomavirus, si appoggia a diverse ragioni:

  • mancano studi indipendenti, perché tutte le ricerche sono state finanziate dalle stesse case farmaceutiche che producono questo vaccino;
  • mancano studi affidabili sugli effetti a lungo termine del vaccino contro Hpv;
  • in alcuni casi, se somministrato a donne in gravidanza il vaccino contro Hpv ha provocato aborti;
  • il vaccino è efficace solo su 4 dei 120 ceppi dell’Hpv.
Fonte immagine: www.bitmagazine.it