Si pratica yoga nelle scuole in Italia, a Milano, Roma, Napoli e Torino. Il protocollo che ha permesso allo yoga di entrare in classe è stato firmato tra il Ministero dell’istruzione e le principali associazioni italiane già cinque anni fa. Finalmente ci si accorge che i benefici fisici e psichici – che chi pratica questa disciplina con costanza ben conosce – si riscontrano anche tra i bambini: maggiore forza, elasticità e scioltezza da un punto di vista fisico; più concentrazione, attenzione e capacità di rilassarsi da un punto di vista psichico. Inoltre, da un punto di vista fisico, lo yoga promuove il senso dell’equilibrio, insegna a respirare nel modo giusto, aumenta la consapevolezza corporea, corregge i difetti posturali. Vengono stimolate sicurezza di sè e autostima.

In Puglia e in Emilia Romagna sono nate le esperienze più solide nell’insegnamento dell yoga a scuola: a Barletta grazie al circolo didattico Savio, guidato da Maria Rosaria Di Benedetto, a Reggio Emilia nelle famose scuole materne che si ispirano al modello educativo ideato da Loris Malaguzzi.

A Merano dal 6 all’8 maggio se ne parlerà in un convegno internazionale, dove educatori e specialisti si incontreranno per stabilire le linee comuni. Nell’attesa di avere un resoconto del convegno, se l’argomento vi interessa, io vi consiglio di leggere e proporre ai vostri figli il libro “Yoga libera tutti! Manuale per diventare maestri yogi” di Elisabetta Furlan. Mio figlio, di sette anni, l’ha apprezzato molto, e ogni tanto lo usa ancora per provare alcune posizioni.