Parola d’ordine: Restare giovani. Pare che non sia permesso invecchiare né biologicamente né spontaneamente. Un tempo i nonni erano famosi per i loro acciacchi di cui parlavano in continuazione con grande soddisfazione; oggi è vietato lamentarsi specialmente con i figli: il loro sguardo infastidito e accusatore potrebbe lasciarti una cicatrice visibile!

I figli hanno bisogno di crederti indistruttibile e sempre disponibile e non ammettano che tu possa loro creare ulteriori problemi in aggiunta a quelli già esistenti nelle loro super organizzate e frenetiche vite. Sempre arzilli e pimpanti, questi anziani in incognito vanno di nascosto dal dottore e controllano con apprensione allo specchio ogni visibile cenno di cedimento.

Sono chiamati ad assolvere un compito molto impegnativo e difficile: devono fare i nonni! Ma attenzione, non i nonni che hanno frequentato nella loro infanzia. Per intenderci, quelli dai quali si andava la domenica a pranzo o d’estate a passare qualche settimana; ai quali il pargolo veniva affidato qualche ora la settimana e con molte raccomandazioni rivolte non solo ai nonni ma anche al piccolo; dai quali ci si aspettava tante perle di saggezza, qualche capriccio esaudito e una faticosa collaborazione nei casi di necessità. Ebbene no!

I nonni di oggi hanno un ruolo importante quasi quanto quello dei genitori. La loro presenza è costante, numericamente notevole e fisicamente massacrante. E inoltre devono avere anche grandi capacità diplomatiche nonché  non guasterebbe una buona preparazione in comunicazione neurolinguistica verso adulti e bambini.

Allo scopo di agevolare i rapporti tra i genitori che affidano e i nonni che prendono in consegna i pargoli, possono essere utili alcuni consigli o meglio “Istruzioni per l’uso“:

1) Il fatto indiscusso che i nonni adorino i loro nipotini non li rende ricattabili psicologicamente con la sibillina frase: “Non preoccupatevi. Se non ce la fate ad accudire il piccolo possiamo benissimo prendere una baby sitter che si occuperà di lui”. Che equivale a dire: “Vecchio assassino, mi costringi a mettere la mia creatura in mani estranee”. Le due cose possono convivere se si sceglie insieme una persona che sia di supporto e non in sostituzione.

2) Certo, il bambino è il vostro e quindi spettano a voi le decisioni importanti e anche la scelta del metodo educativo. Ma, attenzione, quando il bimbo passa tanto tempo con i nonni assorbe da loro piccole e grandi cose che faranno parte del suo bagaglio e non è giusto bacchettare il nonno perché gli è scappata una parolaccia o ha dimenticato di mettergli il berretto di lana; la nonna perché continua a farlo dormire nel lettone o gli prepara il budino al cioccolato. Sono gli stessi nonni che nell’arco della giornata hanno detto e fatto cose meravigliose per vostro figlio delle quali voi non prendete nota e non rendete merito.

3) Se avete deciso di mettere il bimbo nell’esclusiva scuola che ne farà domani l’uomo speciale che sognate diventi e questa scuola è distante dall’abitazione dei nonni che si prenderanno cura di lui, abbiate almeno la cortesia di parlarne prima con loro. Gli anziani, anche se fingono di non esserlo, sono vecchi e spesso stanchi. Quello che per un trentenne è “assolutamente fattibile” per un sessantenne è “assolutamente faticoso”. Se per  vostro figlio volete il meglio, ciò non esclude che anche per i vostri vecchi possiate avere pensieri rispettosi.

4) Essere genitori è un compito faticoso e spesso ingrato. Sono troppi i “no” che si dovrebbero dire rispetto a quelli che si ha la forza di dire. Per i nonni invece è arrivato il momento del riscatto; rimosso il compito prioritario di educare si può finalmente concedere quelle piccole cose che ai figli non si poteva concedere. E’ un amore rilassato, un amore assoluto che può delegare la severità, l’intransigenza ad altri.

Ma ciò non vuol dire che i nonni siano stupidi o incoscienti. Sono stati prima genitori e spesso hanno dimostrato di averlo fatto anche molto bene. Le vostre occhiatacce, i rimbrotti sgarbati, le gratuite lezioni di presunzione possono ferire questi vecchi genitori ma soprattutto sminuiscono la vostra intelligenza. Rimproverare i nonni  dinanzi ai ragazzi o peggio ancora punire i ragazzi davanti ai nonni per dimostrare la propria capacità genitoriale è solo una dimostrazione di immaturità e fragilità emotiva.

Occorre, invece, sottolineare ai propri figli che i nonni a volte possono dire e fare cose diverse dai genitori ed è proprio questo che li rende così “speciali”. E che anche voi quando sarete nonni potrete comportarvi allo stesso modo. E’ una questione di “ruoli”. E sarà una splendida lezione di vita per i vostri ragazzi.

5) E infine, nei momenti in cui siete nervosi perché la nonna gli fa fare tutto quello che vuole, il nonno non lo tiene d’occhio abbastanza e voi siete stanchi di ripetere sempre le stesse cose, prendete carta e penna e fate un po’ di conti. Scrivete le ore che i vostri figli passano con i vari nonni, sia di giorno che di notte. Moltiplicateli per la cifra che in media chiede una baby sitter. Quindi, divideteli per tutte le ore di felicità e serenità di cui i vostri figli hanno goduto stando con i nonni e non dimenticate di sottrarre un tot di spese mediche in caso in cui un bimbo debba rivolgersi ad uno psicologo per disturbi di comportamento dovute a carenza affettiva. Adesso che avete tirato le somme fate una bella telefonata di ringraziamento con qualche scusa di contorno ai cari, vecchi, indispensabili nonni.

Immagine: digilander.libero.it

di Katia Amato Sgroi