Dal punto di vista della produzione di latte, non vi è alcuna differenza tra le donne che hanno partorito per via vaginale e quelle che hanno partorito con taglio cesareo. Questo da un punto di vista ormonale: tuttavia bisogna tenere conto che la donna che subisce un cesareo, si ritrova con una ferita addominale che può risultare dolorosa, ed inoltre al fine di provocare le contrazioni che le consentono di fare ritornare l’ultero alle dimensioni originarie può essere necessario l’uso di ossitocina sintetica. Ciò significa che , più più facilmente rispetto alla donna che partorisce naturalmente, la puerpera che ha subito un cesareo può trovarsi in condizioni difficili (anche psicologicamente, se il cesareo è stato di urgenza) e può sperimentare dolore. Infine, l’anestesia potrebbe rendere il bambino leggermente più svogliato e la mamma irritabile: sono effetti passeggeri, che regrediscono in poche ore, ma di cui è bene tenere conto.

E’ quindi particolarmente importante l’assistenza di persone preparate e sensibili attorno alla puerpera che ha partorito chirurgicamente. Ad esempio, è bene consigliarla per quanto riguarda le posizioni più comode in presenza della ferita chirurgica.

Passiamole velocemente il rassegna

– posizione sdraiate su un fianco

– presa sottobraccio (o “giocatore di rugby”)

– posizione “a culla”, aiutate con cuscini

– presa “di lato” aiutate dal cuscino

Descriveremo queste posizioni una per una nelle prossime settimane. Alcune di esse (ad esempio, quella sdraiata di fianco) sono molto comode anche per chi, avendo partorito per via naturale, si ritrovi con lacerazioni o con i punti di un’episiotomia (il taglio in vagina) e quindi provi dolore a sedersi e stare seduta per il tempo richiesto dalla poppata.

www.corsipreparto.com