L’ansia è un vissuto molto comune in gravidanza, più di quanto si creda, e per questo talvolta sottovalutato o in alcuni casi sopravvalutato. Questo avviene non solo per donne che caratterialmente sono ansiose, ma anche in donne abitualmente fiduciose e serene, persino alla seconda o terza gravidanza.

Anche una donna normalmente calma e sicura, se in gravidanza, viene attraversata da quei cambiamenti fisiologici ed ormonali, ma anche della propria personalità, che sconvolgono gli equilibri precedenti alla ricerca di un nuovo assetto.

Spesso si sente dire che la gravidanza è un periodo estatico nella vita della donna, ma ancora più spesso di fa esperienza di come questo periodo sia denso di contraddizioni e sentimenti contrastanti.

La gioia per l’arrivo di un figlio, se programmato e desiderato, si scontra infatti con icambiamenti sopracitati, creando spesso dubbio e senso di colpa nella donna, soprattutto se alla prima esperienza di gravidanza.

Le gravidanze non sono “tutte in rosa”, né per quanto detto possiamo sostenere che il semplice riassetto ormonale possa banalmente essere responsabile del disagio che, a varie entità, caratterizza la gestazione. Esso è invece risultato di un processo più profondo ed importante che continua nei mesi successivi al parto, e che necessita della dovuta considerazione, sia in ambito medico che familiare.

E’ bene ricordare che l’uso di farmaci, in gravidanza, è quasi sempre sconsigliato: solo in pochi e severi casi si ricorre ai farmaci per prevenire il peggio.

Come più volte sottolineato, invece, è importante fare riferimento ad una o più relazioni di sostegno: molto valido è il ricorso ad una psicoterapia (percorso di condivisione e cura che mira, in questo caso, a sostenere la donna e aiutarla ad attraversare le sue difficoltà).

dott.ssa Marcella Agnone – Psicologa Psicoterapeuta

foto: pianetamamma.it