Nella scelta dello sport per i figli occorre tenere conto delle loro inclinazioni naturali, delle esigenza famigliari ma soprattutto dell'educazione che gli allenatori saranno in grado di dar loro e della cultura sportiva con la quale entreranno in stretto contatto. Operazione tutt'altro che semplice e banale.
Scegliere lo sport per i figli è una scelta importantissima, che determina in quale ambiente faremo vivere i nostri figli e a chi delegheremo parte della loro Educazione e della loro Formazione di adulto, .
Ettore, prima di andare in battaglia, vuole abbracciare il figlio che però si spaventa alla sua vista a causa del suo elmo. Lui toglie l'elmo, prende il figlio e lo solleva verso il cielo, indirizzando una preghiera a Zeus.
I figli li educhiamo noi. Ma il tempo che possiamo dedicar loro è poco quindi diventano importanti la scuola, lo sport, gli amici, la TV.
A noi spetta poi il compito di fare ordine nelle mille informazioni e novità che assorbono durante la giornata.
I genitori che fanno fare sport ai figli danno loro un'opportunità di crescita importante, che per essere portata a termine con successo deve essere fatta in autonomia.
I genitori che assistono alle manifestazioni sportive non da semplici spettatori ma volendo continuamente interloquire coi figli sgridandoli, spronandoli, parlando con loro, si sovrappongono \ sostituiscono agli allenatori, intralciando di fatto il percorso del figlio verso l'autonomia.
Il padre che da subito si prende cura del suo bimbo, aiuta la madre, dà affetto al figlio e gli dona l'eccezionale possibilità di capire che esiste un mondo al di fuori dell'ambito materno.
Federico Ghiglione
Associazione Professione Papà
www.professionepapa.it
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Il genitore che scredita - agli occhi dei figli - l'altro genitore invece di riuscire nel suo bieco intento di danneggiare il compagno\avversario distrugge il mondo dei propri figli, quindi fallisce miseramente la sua missione di genitore.
Per un padre Non essere molto presenti fisicamente non determina - di per sè - un problema insormonatbile. Se però diventa l'alibi per abbandonare il proprio ruolo di genitore, il padre incorre in una doppia mancanza. quella di padre assente e quella di co-genitore assente.
Il papà che non c'è più non è un papà assente. Il bimbo rimasto senza papà lo conosce dai racconti di chi lo ha amato e di chi vuole mantenerne viva la memoria ricreandone quindi un'immagine positiva, quasi idealizzata.
Porsi nei confronti dei figli esclusivamente come compagno di giochi fa credere al papà giocoso di avere le chiavi d'accesso per educare il figlio. Egli rischia di aver instaurato un linguaggio non adatto all'educazione e di fallire così la sua missione..
Il padre che non sa fare il padre e si limita a curare la parte affettiva e di cura dei figli - il cosiddetto mammo - fa mancare ai suoi figli le regole di vita attorno alle quali crescere. Così facendo fallisce la sua missione.