Uno studio danese ha messo in evidenza che l’esposizione protratta nel tempo a sostanze quali ftalati, paraben, pesticidi, sostanze anti-androgeni, simili agli estrogeni, dette perturbatori ormonali, bloccano l’azione del testosterone nei maschietti sin dall’utero, disturbando lo sviluppo del sistema endocrino e incrementando il rischio di tumore ai testicoli e di malformazioni agli organi sessuali. Quando le conseguenze non sono così gravi, si assiste comunque a una femminilizzazione dei maschi, che sono più inclini a giocare con bambole e pentoline e a vestirsi da bambine. Probabilmente anche l’aumento della percentuale di femmine rispetto ai maschi che si registra nelle nascite è dovuta alla capillare diffusione di queste sostanze.

Dove si trovano? Purtroppo ovunque, nelle nostre case.

Gli ftalati, sebbene banditi nella produzione di giocattoli, si trovano ancora in zoccoli e stivali di plastica, confezioni di saponette, tappetini per bagno e doccia, prodotti in PVC in generale.

I paraben sono conservanti utilizzati principalmente nella produzione di creme idratanti, oli e solari.

I pesticidi, perturbatori ormonali per eccellenza, sono costituiti da DDT, PCB (policlorobifenili), diossine.

Il consiglio dei ministri dell’ambiente in sede UE dovrebbe regolamentare l’uso di queste sostanze chimiche prima di Natale. Il rischio secondo gli ambientalisti è però che i controlli tendano a favorire l’industria piuttosto che tutelare la nostra salute.

E’ importante quindi che vi sia anche una forte pressione pubblica perché l’impiego di queste sostanze sia effettivamente ridotto e controllato: facciamoci sentire!

Fonte: guardian.co.uk

Immagine: tradenote.net