Paura del buio, di ciò che è sconosciuto ed ignoto: una paura comune a molti bambini, e anche, traslato ad altri contesti, a noi adulti.
Come affrontarla, come comprenderla?Anche a noi adulti capita di aver paura di affrontare il nuovo, o di non riuscire ad addormentarci per “brutti pensieri”Siamo adulti, e sappiamo (in molti casi) cercare l’origine del problema e circoscriverla.

Immaginiamo come questo sia invece difficile per i nostri bambini: sebbene non abbiano la logica che noi siamo in grado di usare nei nostri ragionamenti, e non sono in grado di discutere con noi delle loro preoccupazioni, hanno però dalla loro parte un istinto naturale formidabile che li rende sensibili e capaci di manifestare i vissuti attraverso il comportamento non verbale.

Per questo motivo, infatti, che sia tra le mura domestiche o attraverso un sostegno psicologico, bimbi atterriti da paure sono immediatamente  in grado di essere comunicativi sull’origine del problema.

I disegni, ad esempio, ne sono la prova. Se avvengono nel contesto e nel modo adeguato, i disegni sono un utilissimo criterio diagnostico, dove per “diagnostico” si intende un mezzo che ci aiuta a comprendere come stanno le cose.

Per questo motivo spesso si chiede l’aiuto di psicologi e pedagogisti in grado di padroneggiare tecniche che rendono più semplice a noi la comprensione e forniscono al piccolo il “setting” (luogo fisico e azioni che si compiono) adeguato ad esprimersi.

Certe paure, se non ascoltate, possono durare anche parecchi anni, soprattutto quando la rassicurazione non arriva: con pochi e semplici mosse, invece, possono risolversi.
In certi casi si tratta solo di buon senso, in altri è utile rivolgersi ad un professionista che accolga sia le paure del piccolo che le nostre.

Non è raro, infatti, che la paura del buio sia solo la punta di un iceberg, e che i timori dei bambini facciano parte di un “clima” che si percepisce in famiglia: sarà capitato, probabilmente, che anche noi da bambini abbiamo avuto paura del buio, o che nel periodo in cui il bimbo è spaventato noi stessi siamo afflitti da qualche preoccupazione.

Le paure, infatti, “si respirano nell’aria”: dicendo questo mi riferisco anche a stress di lieve entità, e, senza pensare a catastrofi preoccupanti, è sufficiente pensare a quanto noi siamo preoccupati anche riguardo al bambino. Sta iniziando la scuola? Non sappiamo come togliergli il pannolino? Siamo stanchi, stiamo affrontano la nascita del secondo bimbo?

Tutto questo fa parte del “campo” in cui viviamo ogni giorno: ecco perché è importante che, in alcuni casi, siamo noi a chiedere un aiuto ad affrontare i nostri problemi.
Sembra così che, quando noi troviamo aiuto, i piccoli “guariscano come per magia”.

In realtà magia non è: un ambiente sereno è il presupposto fondamentale perché le paure possano scomparire. E di questo ambiente facciamo parte anche noi.

dott.ssa Marcella Agnone – Psicologa Psicoterapeuta

foto: nanna.www.blogmamma.it