La prossima settimana arriveranno il bonus tata e le misure a sostegno delle famiglie per l’emergenza del Coronavirus.

Lo ha detto la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti in diverse interviste rilasciate in queste ore sui vari organi di stampa.

In un momento in cui tutte le scuole sono chiuse – come misura straordinaria per arrestare il diffondersi del Coronavirus – occorre prevedere dei sostegni economici per la custodia e la cura dei figli.

Delle norme che permettano a uno dei due genitori di restare a casa, con la necessità che questi congedi siano condivisi tra madri e padri. Perché non devono essere sempre le donne a rimanere a casa. E non possiamo disincentivare la presenza della donna nel mondo del lavoro anche in condizioni di emergenza.

Il decreto in fase di attuazione

In questo momento il governo sta pianificando delle misure a sostegno delle famiglie che possano supportarle per far fronte alla riorganizzazione della loro vita sulla base delle nuove esigenze.

Lo studio tecnico riguarda:

  • la modalità di erogazione

e

  • la tipologia del congedo

che in ogni caso riguarderà tutti i lavoratori, sia dipendenti pubblici e privati, sia autonomi.

Stanziamento previsto

Le norme a tutela della famiglia sono molto importanti.

Con le norme attuali, salvo i casi di smart working chi ha i requisiti per chiedere il congedo parentale, al massimo prenderà fino al 30% del proprio stipendio se il bambino non ha ancora compiuto sei anni.

Si perde una parte dello stipendio se si chiede e ottiene, anche solo per il periodo di emergenza, un orario ridotto o il part-time.

Se ci si mette in ferie adesso si rischia di non poterci andare poi durante l’estate per ritrovarsi di nuovo con il problema di dove e con chi lasciare i bambini.

misure a sostegno delle famiglie

Coronavirus: misure a sostegno delle famiglie

Bonus Tata

Il Bonus Tata o voucher baby sitter è una norma già sperimentata in Italia.

La introdusse nel 2013 la ministra Elsa Fornero con l’obiettivo di aiutare le mamme a rientrare al lavoro dopo la nascita del bebè, fu poi abolita dalla legge di bilancio 2019.

La misura consentiva alle neomamme di «scambiare» il congedo parentale con un bonus fino a 600 euro mensili per 6 mesi (3.600 euro totali) da usare per baby sitter e asili nido.

Nel 2017 sono stati erogati voucher per 29,4 milioni di euro a circa 8.100 beneficiarie.

Non è chiaro come il governo vorrebbe procedere adesso e quali requisiti (età dei bambini, reddito dei genitori, durata) stia pensando di stabilire per consentire l’eventuale accesso alla misura.

Permessi straordinari

Sono allo studio congedi parentali per almeno uno dei due genitori che deve recarsi al lavoro mentre i figli non sono a scuola.

Per i dipendenti della pubblica amministrazione ci si sta orientando a permessi retribuiti al cento per cento (come già accade per chi è in quarantena in zona rossa).

Per i dipendenti privati ancora non è chiaro se invece ci saranno delle decurtazioni (e in che percentuale) di stipendio.

misure a sostegno delle famiglie Coronavirus

Smart working

Mentre il governo va avanti con le sue simulazioni, alcune aziende hanno deciso di concedere ai propri dipendenti laddove è possibile modalità di lavoro agile.

Per esempio anche la nostra Redazione che fa capo a Fattore Mamma lavora da alcune settimane in smart working.

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