Per cambiare la tua vita il punto di partenza non è sempre la mente: comincia dal corpo.

Negli ultimi due anni ho cominciato ad inserire nella mia quotidianità alcune semplici forme di attività fisica. Questo percorso mi ha portato gradualmente a modificare non solo il mio corpo, ma anche il mio modo di vedere alcune cose, nonché di lavorare.

La cultura occidentale si contraddistingue per una secolare divisione tra mente e corpo, che sono in verità elementi di un’unica realtà.

Non è un caso se molta gente di recente ha iniziato ad interessarsi alle pratiche di origine orientale, insoddisfatta da questa scissione che ha portato ad affrontare molti problemi solo da un punto di vista cognitivo.

Siamo prima di tutto “carne ed ossa”, e il corpo è lo strumento con cui entriamo in relazione col mondo.

Ascolta il tuo corpo

L’idea di cambiare la mente attraverso il movimento è stata fino ad ora solo una metafora del nostro linguaggio. Eppure, proprio per il fatto che corpo e mente sono una cosa sola, per curare uno è necessario curare l’altra e viceversa. Si chiama approccio olistico quello che tiene conto di una visione di insieme.

Il primo “luogo” del nostro disagio è il corpo: i sintomi sono sempre fisici, anche se spesso li traduciamo in un linguaggio mentale. Molte pratiche comuni ad approcci psicoterapeutici come il mio, o alcune pratiche orientali come lo yoga, si basano sulla crescita della consapevolezza corporea, che riguarda il sentire il corpo, essere consapevoli di come ci si sente.

La trasformazione più vera e profonda inizia con il respiro, le nostre abitudini di movimento, la postura.

I vantaggi del movimento per bambini e adolescenti

Molte persone approdano a questo in età adulta, e attraverso percorsi di formazione o di terapia o di crescita personale, ma oggi è possibile insegnare ai bambini come incanalare le loro esperienze attraverso il movimento corporeo: per prevenire la violenza, imparare a stare nelle relazioni, crescere in salute.

Un tempo si diceva che la pratica di uno sport era importante per un bambino perché ne favoriva lo sviluppo fisico. Oggi molti adulti che conosco sanno estrapolare dalla loro esperienza sportiva dell’infanzia un insegnamento di vita, anche se allora questo aspetto non era “formalizzato” nella loro pratica.

Questa abilità che allora era “sullo sfondo” può ora diventare uno degli obiettivi formativi di alcuni programmi sportivi.

Alcune discipline possono essere un modo di attirare i ragazzi, ma insegnano loro ad avere una visione più grande della vita. Le arti marziali, la danza, qualsiasi sport può diventare occasione per influenzarli positivamente se ben gestito a livello formativo (mi riferisco alla relazione col coach e tra compagni di squadra).

Pensiamo agli adolescenti: ogni giorno c’è un dramma da superare, una difficoltà, perché sono alle prese con la crescita. Cominciare con l’attenzione al movimento è riprendere il controllo di se stessi, aiutarli a superare alcuni blocchi come paura, rabbia, tristezza, dolore.

Quando riusciamo ad incanalare l’energia per esprimere qualcosa attraverso il nostro corpo, ci sentiamo meglio.

Fare esperienza della relazione con gli altri

Ma c’è dell’altro: come ti senti quando ti muovi, sudi, ridi, urli dallo sforzo, mentre hai accanto qualcuno di completamente diverso da te?

Ti senti parte di qualcosa. Fai esperienza della relazione tra le persone.

In un mondo in continua trasformazione il senso dello sport cambia insieme al senso della vita.
Pensare non è l’unica marcia che abbiamo.
Incarnare la nostra vita significa essere vivi. Essere completi. Essere nuovi.