Normalità e “anormalità” nelle abitudini di condivisione del lettone

Una delle paure delle coppie che praticano il co-sleeping, ovvero che condividono il letto con figli di varie età, è che il piccolo non imparerà mai a dormire da solo. Scherzo sempre su questa cosa dicendo “non si preoccupi, prima dei 18 anni andrà a dormire nel suo letto!”.

Credo che il problema di questo tema riguardi le credenze e le aspettative della nostra cultura: siamo convinti che il sonno del bambino debba essere regolare, che dormire da solo sia una buona abitudine per tutti, e quando questo non accade siamo portati a pensare che il bambino abbia dei problemi (sonno problematico, problemi emotivi, fase critica della crescita… di solito li chiamiamo così).

Il punto, invece, è che è esattamente al contrario. Il sonno del bambino impiega tempo per regolarizzarsi, e la sua storia non è mai uguale da un bambino all’altro.

Ansia da separazione e bisogno di contatto

Ci sono diverse fasi in cui l’ansia da separazione comprare nei nostri figli, ed è un fenomeno del tutto normale che si accompagna ad un aumento della consapevolezza di se stessi insieme a nuove esperienze di vita.
E’importante sottolineare che l’ansia da separazione non costituisce un elemento patologico, ma si esprime come un bisogno di maggiore vicinanza necessaria a favorire lo sviluppo dell’autonomia.

Il bisogno di contatto è una delle esigenze più importanti nella vita di una persona (sì, anche di un adulto) ed è un tema che ci portiamo dietro per tutta la vita. Le ricerche sull’attaccamento sono ormai un filone cardine della storia della psicologia, e non ho bisogno di spiegarvi quanto possa essere determinante per un individuo avere un attaccamento sicuro.

Nelle chiacchiere tra genitori mi capita spesso di ascoltare (pre)giudizi più o meno espliciti di questo tipo: “non si abituerà mai a dormire da solo se non lo sposti” oppure “e la vostra vita sessuale?”. In questo modo molte persone si sentono giudicate e finiscono col chiedersi se stanno facendo la cosa giusta, per loro o per il loro bambino.

L’età in cui il bambino è pronto per dormire da solo è molto variabile, e non dobbiamo considerarlo come un passo definitivo. Ci sono bambini che dormono da soli da piccoli e crescendo tornano ad avere bisogno di contatto e viceversa.

Un fattore che influenza questo passaggio ad esempio è la nascita di un fratello, il fatto che il neonato prenda il posto nel lettone, o avere altri fratelli in camera.

E la vita sessuale della coppia?

Riguardo alla vita sessuale di alcune coppie, ho un’idea: le persone possono essere molto creative riguardo a questo, e se non possono fare sesso nel loro letto non è detto che non siano capaci di trovare soluzioni alternative, e spesso anche più interessanti per la loro intesa sessuale!

Questo ci fa da monito: la nostra unicità ci deve far credere che le abitudini non sottendono sempre problemi. Spesso sono solo abitudini, e come molte cose della vita cambiano insieme a noi e alle nostre necessità di vita.